Dal 14 novembre 2025 al 15 marzo 2026, i visitatori dei Musei Capitolini avranno l’opportunità di immergersi in un dialogo affascinante tra arte antica e gioielleria contemporanea. La mostra “Cartier e il Mito ai Musei Capitolini” si svolge a Palazzo Nuovo, dove le creazioni della maison Cartier si confrontano con le sculture classiche di divinità come Afrodite, Dioniso, Apollo, Eracle, Zeus e Demetra. Questo evento è il risultato di un’importante collaborazione tra Roma Capitale, l’assessorato alla Cultura e la storica del gioiello Bianca Cappello.
Un’esposizione di grande valore storico
Palazzo Nuovo, che ospita il Museo Capitolino dal 1733, accoglie circa 200 opere della maison francese, molte delle quali provengono dall’Heritage Cartier Collection. Questi gioielli si confrontano con una selezione di reperti antichi provenienti dalla collezione del cardinale Alessandro Albani e da altre istituzioni italiane e internazionali, creando un affascinante intreccio tra il passato e il presente. La mostra è stata presentata in una conferenza stampa tenutasi in Campidoglio, alla quale hanno partecipato il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce e l’archeologo Stéphane Verger, oltre alla curatrice Bianca Cappello.
La storica ha sottolineato come Cartier, dalla metà del XIX secolo, abbia attinto dalle iconografie dell’antica Grecia e Roma, reinterpretando motivi millenari in chiave moderna. La mostra non solo celebra la bellezza dei gioielli, ma esplora anche il modo in cui l’antichità classica ha influenzato le creazioni più iconiche della maison, evidenziando l’evoluzione del pensiero culturale legato a queste civiltà nel corso del tempo.
L’arte della gioielleria e il legame con l’Italia
Particolare attenzione è dedicata al forte legame che unisce Cartier all’Italia, e in particolare a Roma. La mostra offre una prospettiva unica sull’uso del repertorio antico nella gioielleria, analizzando i pastiche creati dai collezionisti e orafi del XIX secolo, come i Castellani, e il loro impatto sullo stile Neoclassico. Le opere più recenti, ispirate a figure come Jean Cocteau nel secondo dopoguerra, dimostrano come il dialogo tra antico e moderno continui a essere una fonte d’ispirazione.
Sylvain Roca, responsabile dell’allestimento, ha evidenziato come l’esposizione metta in risalto l’uso del repertorio classico greco-romano nelle creazioni di Cartier e le trasformazioni avvenute nella prima metà del Novecento. Questo periodo ha visto emergere una nuova concezione dell’antichità , che ha influenzato profondamente il design dei gioielli.
Un’esperienza multisensoriale
La mostra offre anche un’esperienza multisensoriale, con una sezione dedicata alle tecniche di lavorazione dei gioielli e ai processi creativi che hanno caratterizzato l’arte orafa nel corso della storia. Nella sala di Afrodite, i visitatori possono essere avvolti da un intenso profumo di tuberose, mentre altre installazioni olfattive, curate dalla profumiera Mathilde Laurent, accolgono i visitatori nella sala del Fauno Rosso. Questi profumi, ispirati ai miti, richiamano figure come Afrodite e Efesto, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.
La Cartier Collection, che riunisce gioielli, oggetti e orologi dal 1983, comprende pezzi che risalgono al 1870 fino ai giorni nostri, rappresentando 170 anni di stile Cartier. La mostra è stata già presentata in 44 esposizioni monografiche in tutto il mondo, a partire dalla prima nel 1989 al Petit Palais di Parigi, dimostrando l’interesse globale per l’arte della gioielleria e la sua connessione con l’arte classica.
