Il Museo Picasso di Malaga ospita fino al 12 aprile 2025 la mostra intitolata ‘Picasso. Memoria e Desiderio’, un evento imperdibile che invita il pubblico a esplorare l’evoluzione artistica del celebre pittore spagnolo. L’esposizione, curata dal professor Eugenio Carmona, si concentra sul dialogo tra Picasso e i suoi contemporanei, affrontando temi come le immagini, la soggettività e il tempo attraverso una selezione di opere significative.
Il dipinto simbolo dell’esposizione
Al centro dell’esposizione si trova ‘Estudio con cabeza de yeso‘, realizzato nel 1925. Quest’opera rappresenta un momento cruciale nella carriera di Picasso, che in quel periodo si trovava a Juan-les-Pins, dove creò questo dipinto evocativo. Il busto di gesso, che rappresenta il padre dell’artista, diventa un simbolo della frattura tra passato e presente. Carmona spiega che la figura di gesso, inizialmente legata alla figura paterna e alla tradizione accademica, si frammenta, dando vita a volti sdoppiati che incarnano il conflitto interiore dell’artista.
Un artista in trasformazione
All’età di 45 anni, Picasso si trovava a un bivio nella sua vita e carriera. In quel periodo, il mondo era in rapida evoluzione, con l’emergere di regimi totalitari e un crescente desiderio di emancipazione sociale. L’artista malagueno avvertiva la necessità di rinnovarsi e di confrontarsi con la propria memoria, interrogandosi sul significato dell’arte e sulla continua trasformazione del soggetto moderno. La mostra offre uno spaccato di questa dialettica, presentando oltre cento opere di artisti chiave del XX secolo, tra cui Fernand Léger, Jean Cocteau, Man Ray e René Magritte.
Il dialogo con i contemporanei
L’esposizione non si limita a presentare il lavoro di Picasso, ma include anche interpretazioni significative da parte di artisti come Salvador Dalì e Federico Garcia Lorca. Questi artisti hanno reinterpretato ‘Estudio con cabeza de yeso‘, contribuendo a una trama di significati che arricchisce la comprensione dell’opera. Carmona evidenzia come, mentre Giorgio De Chirico descrive un mondo dominato da figure inerti, Picasso trasforma il busto antico in un simbolo potente di rinnovamento, affrontando il conflitto con il cosiddetto ‘ritorno all’ordine’.
Un’installazione che unisce arte e letteratura
La mostra presenta anche un’installazione speciale con i disegni delle “costellazioni” di Picasso, accompagnata dalla narrazione del baritono Carlo Alvarez. Questo elemento rimanda alla dimensione letteraria che Picasso ha intrecciato con la sua arte, richiamando il racconto di Honoré de Balzac ‘La obra maestra desconocida’, in cui Picasso viene descritto come un “maestro sconosciuto”. Le opere dell’artista si rivelano solo nel tempo, creando un legame profondo tra arte e narrazione.
L’esposizione, patrocinata dalla Fundacion Unicaja, è il risultato di una rete di collaborazioni con i Musei Picasso di Parigi e Barcellona, il Centro di Arte Reina Sofia, il Centro Pompidou e la casa natale di Picasso. Questi importanti prestiti hanno reso possibile la realizzazione di un evento che celebra la vita e l’opera di uno dei più grandi artisti del XX secolo.
