Corruzione a Kiev: Zelensky destituisce due ministri coinvolti nello scandalo

Marianna Perrone

Novembre 13, 2025

Il governo di Volodymyr Zelensky si trova ad affrontare un nuovo scandalo di corruzione che ha investito il settore energetico, proprio mentre le forze russe intensificano i bombardamenti sugli impianti ucraini, lasciando migliaia di cittadini senza energia e riscaldamento. In risposta a questa crisi, il presidente ucraino ha chiesto le dimissioni dei ministri della Giustizia e dell’Energia, colpiti da accuse gravi.

Zelensky ha dichiarato: “Se ci sono accuse, bisogna rispondere”, esigendo dalla premier Yulia Svyrydenko la rimozione immediata dei due membri del governo. Non è passato molto tempo prima che entrambi presentassero le loro dimissioni, evidenziando l’urgenza di mantenere la stabilità dell’esecutivo. Questo avviene in un contesto in cui le recenti riforme alle agenzie anticorruzione hanno suscitato forti proteste pubbliche, le più significative dall’inizio del conflitto. La lotta contro la corruzione è vista come un passo cruciale per l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Scandalo di corruzione nel settore energetico

L’indagine che ha portato alla luce questo scandalo è stata avviata dall’Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu) ucraino, che ha scoperto un sistema di corruzione che ha portato al riciclaggio di 100 milioni di dollari. Al centro della vicenda c’è Timur Mindich, un imprenditore legato a Zelensky, accusato di aver sfruttato i suoi rapporti con il presidente per realizzare attività illecite. Mindich è riuscito a lasciare l’Ucraina poche ore prima delle perquisizioni, rendendo difficile la sua cattura.

La Procura Specializzata Anticorruzione (Sapo) ha puntato il dito anche contro German Galushchenko, ex ministro dell’Energia e ora della Giustizia, accusandolo di aver ricevuto vantaggi personali in cambio del controllo sui flussi di denaro nel settore energetico. Questa situazione ha spinto il governo a licenziare il consiglio di sorveglianza di Energoatom, un ente fondamentale nel sistema di corruzione, e a sospendere Galushchenko, il quale ha poi rassegnato le dimissioni insieme alla collega Svitlana Grynchuk, che ha negato qualsiasi illecito.

La risposta del governo e la situazione sul campo

Il presidente Zelensky ha ribadito l’importanza dell’integrità nel settore energetico, sostenendo ogni indagine condotta dagli organi anticorruzione e annunciando sanzioni per due individui coinvolti nel caso. La situazione in Ucraina si complica ulteriormente con i continui attacchi russi sulle infrastrutture energetiche, creando un clima di incertezza e difficoltà per la popolazione.

Nel contesto militare, il comandante delle forze armate Oleksandr Syrsky ha visitato le truppe a Pokrovsk, rassicurando circa la sicurezza della città, che non risulta accerchiata. Tuttavia, le forze russe stanno inviando rinforzi e continuano a lanciare attacchi, mentre la carenza di soldati ucraini mette a rischio la situazione. Anche a Zaporizhzhia, le forze di Kiev hanno dovuto ritirarsi da un altro villaggio, portando il totale a sei in soli due giorni.

Diplomazia e relazioni internazionali

Nel frattempo, la diplomazia internazionale sembra essere in una fase di stallo. Londra ha tentato di riaprire un dialogo con Mosca, nel tentativo di dare voce alle posizioni occidentali sulla guerra, bypassando gli Stati Uniti. Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che “il dialogo non si è sviluppato”, evidenziando il fallimento di questa iniziativa.

Dal G7 in Canada, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha sottolineato l’importanza di incoraggiare la Russia a impegnarsi direttamente con l’Ucraina per raggiungere la pace. Questa posizione è supportata anche dall’Italia, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha definito tale approccio “una questione di buon senso”. La situazione rimane complessa, con la necessità di trovare soluzioni efficaci per affrontare le sfide che l’Ucraina sta affrontando sia sul fronte interno che esterno.

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