I motociclisti hanno preso d’assalto le strade di Lima, la capitale del Perù, il 15 febbraio 2025, per esprimere il loro dissenso nei confronti delle recenti normative imposte dal governo, destinate a contrastare la criminalità. Queste nuove disposizioni vietano il trasporto di passeggeri sui motocicli, obbligano i conducenti a indossare giubbotti identificativi recanti il numero di targa e proibiscono l’uso di accessori sui caschi che possano ostacolare la visibilità del volto. Coloro che violano queste regole si espongono a sanzioni pecuniarie.
Le autorità hanno motivato tali misure con un incremento allarmante di episodi di violenza, furti e aggressioni perpetrati da individui in moto. Già a marzo 2024, erano state adottate misure simili in risposta a un grave stato di emergenza, scaturito dall’omicidio di due persone su un autobus. Le nuove restrizioni, tuttavia, non si applicano a polizia, militari, vigili del fuoco o operatori municipali, suscitando ulteriori polemiche tra i motociclisti.
Le ragioni della protesta
I motociclisti, uniti nella loro causa, hanno manifestato contro queste normative, ritenendole eccessive e ingiuste. Secondo loro, le regole non solo limitano la libertà di circolazione, ma colpiscono anche un settore già vulnerabile. Molti di questi conducenti utilizzano le moto come principale mezzo di sostentamento, e le nuove leggi potrebbero compromettere la loro capacità di lavorare. Inoltre, il gruppo ha presentato un ricorso giudiziario, sostenendo che le normative siano incostituzionali, poiché non garantiscono un trattamento equo e paritario.
Le restrizioni imposte dal governo, sebbene giustificate dalle autorità come necessarie per la sicurezza pubblica, hanno sollevato interrogativi sulla loro efficacia. I manifestanti sostengono che la criminalità non può essere combattuta limitando i diritti dei motociclisti, ma piuttosto richiede un approccio più ampio e inclusivo, che coinvolga tutte le parti della società.
Le reazioni delle autorità
In risposta alle manifestazioni, le autorità di Lima hanno ribadito la loro posizione, sottolineando che la sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta. Il governo ha affermato che le nuove misure sono state adottate dopo un’attenta analisi della situazione della criminalità nella capitale, dove gli attacchi violenti sono aumentati negli ultimi mesi. Le autorità hanno invitato i motociclisti a collaborare, suggerendo che le nuove regole sono un passo necessario per garantire un ambiente più sicuro per tutti.
Tuttavia, la divisione tra le autorità e i motociclisti continua a crescere. I manifestanti sostengono che le misure non affrontano le vere cause della criminalità e che la responsabilità non può ricadere solo su un gruppo specifico. La tensione tra le parti rimane alta, e il futuro delle nuove normative è ancora incerto, con il ricorso giudiziario in attesa di una decisione da parte delle autorità competenti.
