Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha espresso forti critiche nei confronti della Commissione Europea, accusandola di interpretare in modo distorto la Carta delle Nazioni Unite e altre normative internazionali. In una dichiarazione riportata il 15 gennaio 2025 da Ria Novosti, Lavrov ha definito le azioni dell’ente europeo come un “inganno” e una “rapina”, in riferimento all’ipotesi di utilizzare gli asset congelati della Russia per finanziare il sostegno a Kiev.
Posizione legale della russia
Lavrov ha sottolineato che qualsiasi piano volto a estorcere denaro alla Russia, indipendentemente da come venga presentato, è privo di fondamento legale. “Non esiste un modo legale per farlo”, ha affermato il ministro, lasciando intendere che la Russia adotterà misure di risposta adeguate a tali iniziative.
Tensione internazionale e asset congelati
La questione degli asset russi congelati è diventata un tema di crescente tensione internazionale, con la Russia che continua a difendere la propria posizione di fronte a pressioni esterne. La dichiarazione di Lavrov evidenzia la frustrazione di Mosca nei confronti delle politiche europee e delle misure adottate in risposta al conflitto in Ucraina, ritenute inaccettabili dal governo russo.
Rapporti tesi tra russia e unione europea
Le affermazioni del ministro degli Esteri si inseriscono in un contesto di rapporti sempre più tesi tra la Russia e l’Unione Europea, segnati da sanzioni reciproche e da un clima di sfiducia crescente. La Russia, infatti, continua a considerare la protezione dei propri asset come un principio fondamentale, mentre l’Europa cerca di trovare soluzioni per sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa.
