La Fondazione Massimo e Sonia Cirulli di Bologna ha riportato l’attenzione su New York con una mostra di grande rilevanza presso il Poster House. L’esposizione, intitolata “Il Futuro Era Allora: il Volto Cangiante del Regime Fascista”, è aperta fino al 27 settembre 2025 e offre uno sguardo approfondito sulla continuità delle strategie visive italiane tra gli anni ’20 e ’40, mettendo in relazione l’arte pubblicitaria con la propaganda contemporanea. Attraverso una selezione di circa settantana manifesti, la mostra esplora il confine labile tra creatività artistica e manipolazione politica.
Poster house e la sua missione
Situato nel quartiere di Chelsea, Poster House è il primo museo negli Stati Uniti dedicato esclusivamente all’arte e alla storia del manifesto pubblicitario. Fondato grazie all’esperienza trentennale del Massimo and Sonia Cirulli Archive, attivo a New York fin dagli anni ’80, il museo è ospitato in un ex showroom progettato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per il designer Dino Gavina. La Fondazione Cirulli si impegna nella narrazione e valorizzazione della cultura visiva italiana del XX secolo, presentando opere che raccontano storie di grande impatto sociale e culturale.
Un’analisi delle opere esposte
Le opere in mostra catturano immediatamente l’attenzione con immagini di aeroplani che volano, aquile in picchiata e auto da corsa, tutte rappresentazioni di un’epoca in cui il culto della velocità e dell’eroismo era predominante. Tuttavia, dietro l’estetica accattivante si cela una storia di coercizione e controllo. B.A. Van Sise, curatore e fotografo, sottolinea come la mostra si concentri sulla capitolazione degli artisti di fronte alle pressioni politiche e culturali del regime fascista. In un periodo in cui i musei americani affrontano sfide significative, Poster House emerge come un’istituzione che affronta temi controversi attraverso immagini e testi che risuonano con l’attualità .
Il significato storico dei manifesti
Il New York Times ha incluso “Il Futuro Era Allora” tra le mostre imperdibili, e Van Sise ha colto l’opportunità di organizzare l’evento per evidenziare come i manifesti raccontino storie che, sebbene possano sembrare lontane, sono incredibilmente attuali. Secondo il curatore, la libertà degli italiani non fu semplicemente tolta da Benito Mussolini, ma fu consegnata a lui. Durante la preparazione della mostra, Van Sise ha voluto enfatizzare quanto il mondo dell’arte, che avrebbe dovuto opporsi al regime, si sia piegato a esso, con conseguenze devastanti per movimenti artistici e luoghi che lui stesso stima.
Un esempio emblematico di propaganda
Un manifesto che spicca tra le opere esposte è quello di una corsa motociclistica a Portogruaro, un evento che, a prima vista, sembra festoso. Tuttavia, una ricerca più approfondita rivela che pochi mesi prima, 28 bambini erano morti a causa di un vaccino contro la difterite mai testato, imposto dal governo. Van Sise descrive questo manifesto come un perfetto esempio della capacità del fascismo di distogliere l’attenzione dalle atrocità circostanti, utilizzando il divertimento e lo spettacolo come mezzi per nascondere l’orrore.
