Valanga in Nepal: proseguono le operazioni di ricerca per tre alpinisti scomparsi

Egidio Luigi

Novembre 8, 2025

Le ricerche per ritrovare i tre alpinisti dispersi sul Dolma Khang, in Nepal, continuano senza sosta. I soccorritori locali stanno affrontando notevoli sfide legate all’altitudine e alle condizioni meteorologiche avverse. L’obiettivo primario è il recupero dei corpi di Marco Di Marcello e Markus Kirchler, due italiani, insieme a quello dello sherpa nepalese Padam Tamang. L’incidente si è verificato domenica scorsa, quando i tre alpinisti sono stati travolti da una valanga mentre si trovavano a oltre 5.400 metri di altitudine, impegnati in attività di acclimatamento nell’ambito di una spedizione internazionale. Durante questa fase di preparazione, l’intero gruppo è stato colpito inaspettatamente dalla frana, che ha reso necessarie le operazioni di soccorso.

Le operazioni di soccorso

I soccorritori, equipaggiati con strumenti e tecnologie avanzate, stanno facendo il possibile per localizzare i dispersi. Le operazioni si svolgono in un contesto di grande difficoltà, caratterizzato da un clima rigido e da un terreno impervio. Ogni giorno, squadre di esperti alpinisti e professionisti del soccorso si alternano per cercare di raggiungere il luogo dell’incidente. La situazione è complicata dall’elevata altitudine, che richiede una preparazione fisica e mentale adeguata. I soccorritori devono anche tenere conto del rischio di ulteriori valanghe, rendendo il lavoro ancora più pericoloso.

Le autorità locali, in collaborazione con il governo nepalese, hanno attivato un piano di emergenza per coordinare le operazioni. Le famiglie degli alpinisti dispersi sono in contatto costante con i funzionari, ricevendo aggiornamenti sulle ricerche. La comunità alpinistica internazionale sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, con molti che offrono supporto e risorse per facilitare le operazioni di recupero.

Il contesto della spedizione

La spedizione internazionale a cui partecipavano Marco Di Marcello, Markus Kirchler e Padam Tamang aveva come obiettivo l’acclimatamento per una futura scalata. I tre alpinisti erano esperti e avevano già affrontato altre sfide in alta montagna. La scelta del Dolma Khang, una vetta impegnativa, rifletteva la loro ambizione e preparazione. Tuttavia, l’imprevedibilità della natura ha colpito in un momento critico, dimostrando quanto possa essere pericolosa l’attività alpinistica.

L’incidente ha suscitato una forte reazione nella comunità alpinistica, che si è unita nel cordoglio per la situazione. Molti alpinisti stanno esprimendo la loro solidarietà e supporto per le famiglie coinvolte. La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in montagna e sull’importanza di adottare precauzioni adeguate durante le spedizioni. Le esperienze passate hanno insegnato che anche i più esperti possono trovarsi in situazioni di grave pericolo, rendendo essenziale una preparazione meticolosa e una valutazione continua dei rischi.

Le ricerche proseguono con la speranza di un esito positivo, mentre il mondo dell’alpinismo osserva con apprensione e rispetto per coloro che affrontano le sfide delle montagne.

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