Tunisia: il presidente Saied nomina un ingegnere per affrontare la crisi ambientale a Gabès

Egidio Luigi

Novembre 8, 2025

Il presidente tunisino Kais Saied ha incontrato oggi, 15 gennaio 2025, presso il Palazzo di Cartagine, l’ingegnere petrolchimico Ali Ben Hammoud, laureato all’Università delle Industrie Chimiche di Shanghai. Durante l’incontro, Saied ha conferito a Ben Hammoud l’incarico di formare e guidare un team di esperti con l’obiettivo di elaborare “soluzioni immediate” per affrontare la crisi ambientale che affligge Gabès. Questa iniziativa è stata comunicata dalla presidenza tunisina, che ha sottolineato come il presidente abbia elogiato il “senso di responsabilità nazionale” dell’ingegnere. Saied ha ribadito l’importanza di mobilitare le competenze locali e ha denunciato le reti di corruzione, ritenute corresponsabili del degrado ambientale, esprimendo l’urgenza di “restaurare la dignità” dei cittadini e di porre fine al sentimento di ingiustizia, noto come “hogra”.

Il mandato e le aspettative per Gabès

Il compito affidato a Ben Hammoud include la preparazione di proposte operative a breve termine per la regione di Gabès. Questa decisione giunge dopo settimane di mobilitazioni in tutto il Sud della Tunisia e nella capitale. Il 21 ottobre 2024, la città di Gabès ha vissuto un momento di fermo totale a causa di uno sciopero generale indetto dal sindacato UGTT, durante il quale si sono svolti cortei che chiedevano la chiusura o il trasferimento delle unità più inquinanti del Gruppo Chimico Tunisino (GCT). Nelle stesse giornate, le manifestazioni sono proseguite anche a Tunisi. Numerose inchieste giornalistiche hanno messo in luce anni di sversamenti di fosfogesso nel mare e di emissioni nocive legate alla lavorazione dei fosfati. A metà ottobre, la Presidenza tunisina aveva già comunicato di aver inviato una squadra congiunta dei ministeri dell’Industria e dell’Ambiente per effettuare ispezioni nel complesso di Gabès, con l’obiettivo di adottare misure rapide e successivamente sviluppare una strategia più ampia. La nomina di un referente tecnico oggi si inserisce in questo contesto di azione.

Le pressioni dell’opinione pubblica e le richieste ambientali

La questione ambientale di Gabès è sotto una crescente pressione da parte dell’opinione pubblica. Il collettivo Stop Pollution ha ripetutamente espresso, durante le ultime manifestazioni, le proprie richieste per lo smantellamento delle unità più impattanti del GCT e per un blocco di nuovi progetti industriali ritenuti dannosi per l’ambiente. Gli attivisti hanno richiamato anche gli impegni governativi precedenti riguardanti l’interruzione degli scarichi di fosfogesso in mare. Tra le misure annunciate, sono state proposte anche iniziative sanitarie, come la costruzione di un ospedale oncologico, ma i manifestanti hanno giudicato tali misure insufficienti senza un cambiamento significativo nel modello industriale attuale. Le tensioni e le richieste della popolazione continuano a far emergere la necessità di un intervento concreto e duraturo per risolvere la crisi ambientale che affligge la regione di Gabès.

×