Silva: in Brasile la transizione ecologica si sostiene con il petrolio

Marianna Perrone

Novembre 8, 2025

Il Brasile si prepara a sfruttare le proprie risorse petrolifere in modo responsabile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e investire parte dei profitti nella tutela ambientale. La ministra dell’Ambiente, Marina Silva, ha espresso queste intenzioni durante il vertice dei leader della Cop30, tenutosi a Belém il 12 dicembre 2025. Silva ha evidenziato come il Paese abbia acquisito competenze significative grazie all’esplorazione nei bacini del pre-sal e ha sottolineato l’importanza di utilizzare queste risorse per accelerare la transizione verso un’energia più sostenibile.

Creazione di un fondo per la sostenibilità

Nelle ultime ore, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha annunciato l’istituzione di un fondo specifico per sostenere questa iniziativa. Marina Silva ha ribadito che il Brasile sta già dando un esempio positivo attraverso la diminuzione della deforestazione e lo sviluppo di biocombustibili, puntando a ridurre le emissioni tra il 59% e il 67%. Negli ultimi dieci anni, il Paese è riuscito a evitare l’emissione di 700 milioni di tonnellate di anidride carbonica, un risultato significativo nel contesto della lotta ai cambiamenti climatici.

Impegno per la transizione energetica

La ministra ha definito la transizione energetica come un processo complesso, ma ha affermato con determinazione che il Brasile intende guidare questo cambiamento attraverso azioni concrete e misurabili. L’approccio del governo si basa sulla convinzione che sia possibile coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale, dimostrando che le due esigenze non sono necessariamente in conflitto.

Un modello per la comunità internazionale

L’impegno del Brasile nella lotta contro il cambiamento climatico rappresenta un passo importante, non solo per il Paese, ma anche per la comunità internazionale. Con l’adozione di misure concrete e la creazione di fondi dedicati, il Brasile si propone di diventare un modello da seguire per altri Paesi che affrontano sfide simili.

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