Rodrigo Paz Pereira ha ufficialmente assunto la presidenza della Bolivia, segnando l’inizio di una nuova era politica ed economica nel paese sudamericano. Questo avviene dopo quasi vent’anni di governo di sinistra, caratterizzato dall’egemonia del Movimento al Socialismo (Mas). La sua elezione rappresenta un significativo cambiamento anche nella politica estera, con un approccio volto a una maggiore apertura verso il panorama internazionale.
Il leader del Partito Democratico Cristiano (Pdc), di orientamento centrista, è stato eletto al ballottaggio del 19 ottobre 2025, ottenendo il 54,9% delle preferenze. Durante la cerimonia di insediamento, ha ricevuto la fascia e la medaglia presidenziale, pronunciando la formula “Dio, patria e famiglia, sì, giuro”, sottolineando così i valori che intende promuovere durante il suo mandato.
Le delegazioni internazionali e il nuovo corso diplomatico
Alla cerimonia di insediamento hanno partecipato oltre 60 delegazioni internazionali, tra cui i presidenti di Argentina, Cile, Ecuador, Paraguay e Uruguay. Erano presenti anche il vicepresidente del Brasile, Geraldo Alckmin, e il primo ministro del Perù, Ernesto Álvarez. La rappresentanza internazionale si è estesa a paesi come Panama, Costa Rica, El Salvador, Cina, e all’Unione Europea, nonché al Parlamento spagnolo. Gli Stati Uniti erano rappresentati dal sottosegretario di Stato, Christopher Landau, segno di un rinnovato interesse da parte di Washington nei confronti della Bolivia.
Paz ha già avviato un processo di ripristino delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, interrotte dal 2008. Ha inoltre negoziato un prestito di 3,1 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Interamericana di Sviluppo e la Banca di Sviluppo dell’America Latina. Questo accordo ha ricevuto il sostegno del segretario di Stato americano, Marco Rubio, evidenziando un cambio di rotta significativo nella politica economica boliviana.
Le sfide economiche del nuovo governo
Il nuovo governo di Rodrigo Paz Pereira si trova ad affrontare una situazione economica complessa, caratterizzata da una fragilità evidente. La Bolivia sta vivendo una carenza di dollari e carburante, con un tasso di inflazione che supera il 20%. In questo contesto, il presidente ha annunciato un modello economico definito “capitalismo per tutti”, mirato a incentivare le piccole imprese, ridurre i dazi e promuovere una maggiore apertura agli investimenti stranieri.
Nonostante il Partito Democratico Cristiano detenga la maggioranza relativa in Parlamento, Paz dovrà lavorare per costruire alleanze strategiche al fine di realizzare la sua agenda economica. La nuova composizione legislativa, caratterizzata da forze liberali e pro-mercato, potrebbe rivelarsi favorevole per il presidente, facilitando l’attuazione delle riforme necessarie per risollevare l’economia boliviana.
La sfida principale per Paz sarà quella di stabilizzare l’economia e migliorare le condizioni di vita della popolazione, in un contesto in cui le aspettative sono alte e la pressione sociale è palpabile.
