Love+War: la fotoreporter Pulitzer Lynsey Addario narra la sua esperienza

Egidio Luigi

Novembre 8, 2025

Lynsey Addario, fotoreporter del New York Times e vincitrice del premio Pulitzer nel 2009 per la sua copertura della guerra in Afghanistan e Pakistan, ha finalmente accettato di raccontare la sua storia attraverso un documentario. Dopo numerosi rifiuti a progetti simili, ha deciso di collaborare con i registi Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, noti per il loro lavoro premiato con l’Oscar per il film “Free Solo“. Il risultato di questa collaborazione è “Love+War“, un documentario prodotto da National Geographic, disponibile su Disney+ dal 7 novembre 2025.

La scelta di Lynsey Addario

Intervistata in collegamento da Londra, Lynsey Addario ha spiegato le ragioni della sua scelta: “Non ho avuto dubbi”, ha affermato, sottolineando che, sebbene avesse ricevuto proposte da altri registi, non era mai stato il momento giusto. La sua decisione è stata influenzata dal talento dei registi, la cui capacità di catturare emozioni e tensioni nei loro lavori l’ha colpita. La presenza di un uomo e una donna nel team creativo ha aggiunto un’importante dimensione al progetto, permettendo a Chai di offrire una prospettiva femminile, fondamentale per Addario. Inoltre, l’inizio della guerra in Ucraina ha coinciso con il suo primo incarico per il New York Times dopo cinque anni, rendendo questo progetto particolarmente significativo.

Un viaggio tra guerra e vita quotidiana

Il documentarioLove+War” è stato girato tra il 2022 e il 2024, seguendo Lynsey Addario dalle prime settimane dell’invasione russa fino ai suoi reportage in Medio Oriente, Africa e Sud America. La narrazione si intreccia con la vita personale di Addario, che torna a Londra carica di esperienze e traumi, per riunirsi con il marito Paul de Bendern e i suoi due figli piccoli. In un momento di riflessione, Addario ha condiviso che anche il marito ha riconosciuto l’importanza di mostrare la loro vita quotidiana senza filtri. I registi, pur non potendo seguirla in guerra per motivi di sicurezza, hanno optato per un approccio discreto, registrando le situazioni più intime e autentiche.

Un racconto di umanità e resilienza

La regista Vasarhelyi ha evidenziato come il documentario riesca a catturare l’intimità del lavoro di Addario, grazie anche alla collaborazione con il giornalista ucraino Andriy Dubchak, che l’ha accompagnata sul campo. La presenza di una troupe sarebbe stata percepita come un’intrusione, quindi è stata preferita una modalità di ripresa che mantenesse la naturalezza del processo creativo di Addario. La narrazione si sposta tra il fronte e la vita domestica, mostrando come guerra e amore siano interconnessi nella vita della fotoreporter. Addario non si divide tra i due mondi, ma vive ogni esperienza come parte di un tutto, affrontando emozioni profonde e momenti di vulnerabilità.

Un atto d’amore per il giornalismo

Per Vasarhelyi, “Love+War” rappresenta un atto politico, specialmente in un periodo in cui la verità è minacciata. Il documentario è un tributo al giornalismo, evidenziando l’importanza della presenza fisica e dell’empatia nel raccontare storie. Lynsey Addario emerge non solo come fotoreporter, ma anche come madre, figlia e moglie, e la sua sensibilità si riflette in ogni immagine. La capacità di Addario di elaborare il dolore e la sofferenza che documenta è un tema centrale del film, che invita a riflettere sull’impatto emotivo del lavoro di un giornalista in contesti di conflitto.

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