IA e formazione: all’Università Campus Bio-Medico torna Jump, il programma innovativo

Marianna Perrone

Novembre 8, 2025

L’anno accademico 2025-26 è stato inaugurato presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm) con un incontro che ha messo in luce le sfide legate all’Intelligenza Artificiale. I partecipanti hanno discusso su come gli studenti e i professionisti possano affrontare questa nuova era, sottolineando l’importanza della cultura e del pensiero critico in un contesto caratterizzato dall’innovazione tecnologica.

Il progetto jump e il suo significato

Il Job University Matching Project (Jump) è un’iniziativa triennale che coinvolge tutti i collegi di merito della Fondazione Rui. L’obiettivo principale di questo progetto è quello di unire il sapere accademico alle dinamiche del mondo del lavoro, creando un ponte tra formazione e occupazione. Attraverso un approccio interdisciplinare, Jump si propone di formare studenti non solo competenti nelle loro discipline, ma anche pronti ad affrontare le sfide professionali che li attendono.

L’idea alla base di Jump è quella di integrare conoscenze teoriche e pratiche, affinché gli studenti possano sviluppare competenze utili e spendibili nel mercato del lavoro. Questo approccio è particolarmente rilevante in un contesto in cui l’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trasformando molti settori, rendendo fondamentale la preparazione dei giovani a un futuro in continua evoluzione.

Le parole di giuseppe ghini

Durante l’incontro, Giuseppe Ghini, presidente della Fondazione Rui, ha evidenziato come l’Intelligenza Artificiale rappresenti una nuova rivoluzione tecnologica. Ha osservato che la società tende a dividersi tra due schieramenti: gli apocalittici, che temono le conseguenze di queste innovazioni, e gli entusiasti, che ne esaltano le potenzialità. Secondo Ghini, entrambi i gruppi rischiano di perdere di vista l’essenziale, ovvero la necessità di prepararsi al cambiamento con un approccio critico. Ha sottolineato l’importanza di attingere ai valori della tradizione umanistica e del realismo cristiano, per affrontare le sfide future in modo autentico e rinnovato.

Visione dell’università e soft skills

Rocco Papalia, rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha aggiunto che le nuove tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale, devono essere utilizzate come strumenti al servizio della società, guidati da una visione umana e responsabile. Ha affermato che l’università deve diventare un luogo in cui la conoscenza si traduce in servizio e in cui l’innovazione si sviluppa attraverso relazioni significative. Papalia ha posto l’accento sulle soft skills, competenze trasversali che sono sempre più richieste nel mondo del lavoro e che possono fare la differenza sia in ambito professionale che personale.

Collaborazione con la fondazione rui

Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha espresso la sua soddisfazione per la collaborazione con la Fondazione Rui. Ha sottolineato che molti studenti scelgono di vivere nelle Residenze Universitarie Rui, trovando un ambiente stimolante e coerente con il progetto formativo dell’università. Rossi ha anche menzionato le borse di studio che l’università offre annualmente in collaborazione con la Fondazione, contribuendo a rendere l’istruzione accessibile e di qualità per i giovani.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di riflessione su come l’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie possano essere integrate nella formazione degli studenti, preparandoli ad affrontare un futuro professionale ricco di opportunità e sfide.

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