Due giovani inglesi, Jess Rowe e Miriam Payne, hanno compiuto un’impresa straordinaria, attraversando l’Oceano Pacifico in 165 giorni, senza soste e senza alcun supporto esterno. L’avventura, che rappresenta un record mondiale, è stata documentata sulle pagine del Messaggero e sul blog creato appositamente per l’occasione. Questo viaggio ha visto Jess e Miriam diventare il “primo team femminile a completare l’attraversamento dell’Oceano Pacifico senza fermate”. La partenza è avvenuta il 5 maggio 2025 dal Perù, con arrivo in Australia il 19 ottobre dello stesso anno, affrontando numerose difficoltà lungo il tragitto.
Inizio dell’impresa
La storia di Jess e Miriam ha avuto inizio circa tre anni fa, quando le due si sono incontrate per la prima volta alle Canarie. Dopo aver deciso di intraprendere questa avventura, hanno investito 68mila euro per acquistare una barca a remi usata. Da quel momento, hanno iniziato a prepararsi meticolosamente, organizzando tutto il necessario per il viaggio, inclusi i viveri. Le due giovani hanno previsto di portare con sé 400 chili di cibo liofilizzato e barrette energetiche al cioccolato, pianificando di consumare circa 5mila calorie al giorno, un obiettivo che si è rivelato difficile da raggiungere.
Il viaggio vero e proprio, inizialmente programmato per il 5 maggio, ha avuto inizio il 9 aprile 2025, dopo anni di preparativi. Tuttavia, le difficoltà non si sono fatte attendere: pochi giorni dopo la partenza, il timone della barca si è rotto e il timone di riserva presentava un difetto di fabbricazione. Questo imprevisto ha costretto le due giovani a tornare indietro, assistite da un amico che si trovava nell’Oceano per una traversata a vela in solitario. Dopo una settimana di attesa, sono state riportate a rimorchio in Perù per effettuare le necessarie riparazioni.
Il percorso e le sfide affrontate
Una volta completate le riparazioni, Jess e Miriam sono ripartite per affrontare l’immenso Oceano. Durante il loro viaggio, hanno mantenuto una media di quasi 50 miglia al giorno. Durante il giorno remavano insieme, mentre di notte si alternavano in turni di due ore, in cui una remava e l’altra riposava. Questa routine ha richiesto un elevato livello di resistenza, sia fisica che mentale, per affrontare le sfide quotidiane.
Poco prima di raggiungere la meta, le due giovani hanno dovuto affrontare un’ulteriore difficoltà : un vento di 20 nodi e una corrente avversa le hanno spinte lontano dal canale che avrebbero dovuto seguire per arrivare al molo. Nonostante questa complicazione, le due sono riuscite a orientarsi e a proseguire verso la loro destinazione finale.
Riflessioni sul viaggio
Miriam ha commentato l’esperienza dicendo: “Il corpo si adegua alle nuove circostanze: è più una sfida mentale che fisica”. Questo viaggio ha rappresentato non solo un traguardo personale per Jess e Miriam, ma anche un esempio di determinazione e resilienza, dimostrando che è possibile superare le avversità e raggiungere obiettivi ambiziosi. La loro storia è un’ispirazione per molti, sottolineando l’importanza della preparazione e della tenacia di fronte alle sfide.
