Una crisi militare a Taiwan potrebbe rivelarsi una “situazione minacciosa per la sopravvivenza dello stesso Giappone“. Questa affermazione è stata rilasciata dalla premier giapponese Sanae Takaichi, che ha sottolineato l’importanza del legame strategico tra la sicurezza dell’isola e quella del Giappone. Le sue parole segnano un ulteriore inasprimento della postura difensiva di Tokyo nei confronti delle crescenti tensioni nella regione. Takaichi ha specificato che, qualora la Cina dovesse adottare misure coercitive contro Taiwan, come un blocco marittimo, il governo giapponese potrebbe invocare una clausola della legislazione sulla sicurezza nazionale, definita “situazioni minacciose per la sopravvivenza”.
Il quadro normativo giapponese
Nel 2015, il Giappone ha approvato un importante pacchetto di riforme sulla sicurezza che consente l’esercizio del diritto di autodifesa collettiva, pur mantenendo il rispetto della Costituzione pacifista. Questa normativa consente a Tokyo di rispondere a minacce esterne in un contesto che potrebbe coinvolgere alleati come gli Stati Uniti. La premier ha chiarito che, in caso di aggressione contro Taiwan, il Giappone non rimarrebbe inerte, ma attuerebbe misure di difesa in linea con le nuove disposizioni legislative.
I legami tra Giappone e Taiwan
Nonostante Tokyo abbia interrotto i rapporti diplomatici con Taipei nel 1972, riconoscendo ufficialmente Pechino, i legami tra Giappone e Taiwan sono rimasti solidi, specialmente in ambito economico e tecnologico. Taiwan, ex colonia giapponese fino al 1945, ha assunto un ruolo cruciale nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare nel settore dei semiconduttori. Questi legami economici sono diventati sempre più rilevanti, soprattutto nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e delle manovre militari cinesi intorno all’isola. La posizione espressa da Takaichi potrebbe irritare Pechino, in quanto riflette una crescente assertività giapponese nella regione.
Le reazioni e le implicazioni geopolitiche
La dichiarazione della premier giapponese si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Cina e Giappone, già evidenti in precedenti affermazioni di leader giapponesi. Nel 2021, l’allora vicepremier Taro Aso aveva suscitato scalpore affermando che Giappone e Stati Uniti avrebbero dovuto difendere Taiwan in caso di invasione. Le parole di Takaichi, date le sue responsabilità istituzionali, assumono un significato ancora maggiore e potrebbero contribuire ad alimentare le tensioni nella regione. La crescente alleanza tra Tokyo e Washington, che considera Pechino una minaccia alla sua egemonia nell’Asia Pacifico, potrebbe portare a un ulteriore inasprimento delle relazioni tra Giappone e Cina, rendendo la situazione ancora più complessa e delicata.
