Papa Leone XIV e Abu Mazen si incontrano per promuovere la pace a Gaza

Egidio Luigi

Novembre 6, 2025

Papa Leone XIV ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen il 6 novembre 2025 presso il Vaticano. Il colloquio, caratterizzato da un’atmosfera “cordiale“, ha avuto una durata di circa un’ora e ha avuto come fulcro principale la grave crisi umanitaria che affligge la Striscia di Gaza. Durante l’incontro, il Pontefice ha ribadito il suo sostegno alla soluzione dei due Stati, considerata l’unica via percorribile per raggiungere una pace duratura tra Israele e Palestina. Questo incontro arriva a quasi un mese dall’entrata in vigore di un cessate il fuoco, mediato dagli Stati Uniti, che ha portato a un momento di relativa calma nella regione.

Il contesto del colloquio

L’incontro tra il Papa e il presidente palestinese si inserisce in un periodo di tensione e instabilità nella regione. La crisi umanitaria a Gaza è stata aggravata da anni di conflitto e blocchi, con un impatto devastante sulla popolazione civile. Le condizioni di vita nella Striscia sono drammatiche, con carenze di cibo, acqua e servizi sanitari. L’incontro del 6 novembre rappresenta una delle rare occasioni in cui i leader di entrambe le parti si sono riuniti per discutere questioni cruciali. Già nel mese di luglio, il Papa e Abu Mazen avevano avuto un contatto telefonico per affrontare le crescenti tensioni in Cisgiordania e la situazione a Gaza, ma il colloquio di oggi segna un passo significativo verso un dialogo diretto e personale.

Le dichiarazioni del Pontefice

Durante l’incontro, Papa Leone XIV ha espresso la sua preoccupazione per le sofferenze del popolo palestinese, sottolineando la necessità di un impegno rinnovato per il processo di pace. Il Pontefice ha evidenziato che la soluzione dei due Stati non è solo un obiettivo politico, ma una necessità morale per garantire la dignità e i diritti di entrambe le popolazioni. Le sue parole hanno cercato di infondere speranza in un contesto caratterizzato da scetticismo e disillusione, invitando entrambe le parti a lavorare per una convivenza pacifica. La posizione del Vaticano rimane quella di un mediatore neutrale, pronto a sostenere ogni sforzo per alleviare le sofferenze umane e promuovere un dialogo costruttivo.

Prospettive future

L’incontro del 6 novembre potrebbe rappresentare un punto di svolta per le relazioni tra Israele e Palestina, soprattutto in un momento in cui la comunità internazionale è chiamata a svolgere un ruolo attivo nel promuovere la pace. La ripresa del dialogo diretto tra i leader è vista come un passo fondamentale per affrontare le questioni irrisolte e costruire un futuro di pace. Tuttavia, la strada è ancora lunga e complessa, con sfide significative da affrontare. La speranza è che eventi come questo colloquio possano contribuire a creare un clima di fiducia e cooperazione, fondamentale per raggiungere una soluzione duratura al conflitto.

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