La Suprema Corte cambia rotta: indennizzo per valigie perse anche senza scontrini

Egidio Luigi

Novembre 6, 2025

Il nastro trasportatore dell’aeroporto gira, restituendo i bagagli ai legittimi proprietari. Tuttavia, il flusso si arresta e il silenzio prende il sopravvento: un passeggero attende invano il proprio trolley, ma la valigia non arriverà. In un contesto già frustrante, la burocrazia si fa sentire, complicando ulteriormente la situazione. La Corte di Cassazione, in un’importante pronuncia del 2025, ha finalmente messo in discussione le procedure che penalizzano i viaggiatori in caso di bagagli smarriti.

Bagagli smarriti in volo: una nuova era per il risarcimento

Con una recente ordinanza, i giudici della Cassazione hanno stravolto una prassi giuridica che costringeva i viaggiatori a subire un doppio danno: la perdita del bagaglio e l’impossibilità di ottenere un risarcimento. Il nuovo principio stabilito è chiaro: richiedere documentazione come scontrini è considerato “irragionevole”. Il magistrato deve esercitare il buon senso e valutare il danno in modo equo, senza rifugiarsi nella mancanza di prove cartacee.

Un caso emblematico che ha cambiato le regole

Il caso che ha dato origine a questa importante decisione giuridica è rappresentativo di una situazione comune. Un passeggero, dopo aver viaggiato su un volo da Palermo a Verona, si accorge di non avere ricevuto il proprio bagaglio. La valigia, imbarcata regolarmente, è andata perduta e la compagnia aerea conferma la sua scomparsa definitiva. Il viaggiatore, seguendo la prassi, richiede un risarcimento.

Non si tratta di richieste esorbitanti; il passeggero si attiene ai limiti stabiliti dalla Convenzione di Montreal, che prevede un massimo di 1.351,50 euro per la perdita di un bagaglio.

Il percorso tortuoso verso la giustizia

La vicenda giunge davanti al tribunale, dove inizialmente il giudice riconosce l’esistenza del danno, ma si rifiuta di quantificare un risarcimento. La motivazione? La descrizione fornita dalla moglie del passeggero riguardo al contenuto della valigia è considerata troppo generica. La mancanza di scontrini e prove documentali precise porta il giudice a concludere che non è possibile stabilire il valore del bagaglio. Di conseguenza, il risarcimento viene negato, creando una situazione paradossale.

Il potere discrezionale del giudice

La Corte di Cassazione ha smontato questo ragionamento, affermando il “potere di liquidazione equitativa del danno”. Questo consente al magistrato di stimare un risarcimento anche in assenza di calcoli precisi. I giudici della Suprema Corte hanno chiarito che, quando il danno è certo, la liquidazione equitativa deve essere applicata. È irragionevole richiedere scontrini come prova, poiché ciò renderebbe impossibile il risarcimento, considerando che pochi conservano ricevute di acquisti fatti molto tempo prima.

Bagagli smarriti: la necessità di buon senso

La Cassazione ha implicitamente criticato il tribunale per non aver utilizzato questo strumento. Il caso è stato rinviato a un altro giudice, il quale dovrà riaprire il procedimento e stimare il valore del bagaglio tenendo conto della durata del viaggio e della ragionevolezza delle dichiarazioni del passeggero, senza pretendere l’impossibile.

Bagagli smarriti: un cambiamento significativo?

Questa ordinanza rappresenta una rottura rispetto a pratiche precedenti. Per anni, i tribunali italiani hanno adottato un’interpretazione restrittiva del diritto al risarcimento per bagagli smarriti. La mancanza di documentazione fiscale era diventata un’arma per le compagnie aeree, che si difendevano affermando che il passeggero non aveva provato il danno. Questo portava a una situazione grottesca, in cui la vittima subiva un doppio danno. La Cassazione ha abbattuto questo ostacolo.

Oltre il bagaglio: un principio di giustizia più ampio

Non si tratta di affermare genericamente un valore per ottenere un risarcimento. Il passeggero deve fornire elementi concreti: durata del viaggio, tipo di destinazione e una descrizione ragionevole del contenuto. Non sarà più necessario presentare scontrini per ogni singolo oggetto. La giustizia, quindi, si avvicina a un principio di buon senso, rendendo il processo di risarcimento più equo e accessibile per i viaggiatori.

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