Pro Vita organizza un flash mob contro la ‘deriva eutanasica’ in piazza

Marianna Perrone

Novembre 4, 2025

In data odierna, il 15 marzo 2025, l’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus ha dato vita a un flash mob in Piazza del Popolo a Roma per esprimere la propria opposizione a quella che definiscono la “deriva eutanasica” e ai progetti di legge riguardanti il suicidio assistito. L’iniziativa ha visto la presenza di 200 sedie a rotelle vuote, simbolo dei malati, disabili, anziani e cittadini vulnerabili che chiedono al Parlamento un aumento delle cure, dei diritti e della dignità, ma che si trovano invece di fronte a “ciniche scorciatoie verso la morte“. L’associazione ha messo in evidenza un dato allarmante: solo il 33% delle persone aventi diritto riceve assistenza con cure palliative in Italia, con alcune regioni che registrano una copertura drammaticamente bassa, tra il 4 e il 5%. Questo scenario lascia migliaia di famiglie senza supporto e trasforma le aperture al suicidio assistito in un “ricatto criminale“.

Le parole di Antonio Brandi

Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, ha sottolineato l’impatto delle sentenze della Corte Costituzionale, che hanno depenalizzato il suicidio assistito in presenza di condizioni fragili e arbitrarie. Secondo Brandi, tali decisioni hanno aperto la strada a una deriva eutanasica, con il rischio di una vera e propria “mattanza di Stato” che colpirebbe malati, anziani soli, persone con depressione e disabili. Ha avvertito che una qualsiasi legge nazionale in materia non farebbe altro che accentuare questa situazione, consolidando l’idea che lo Stato possa offrire il suicidio come un servizio socio-sanitario. Brandi ha quindi esortato tutte le forze politiche a non seguire un percorso che danneggi la vita, i diritti e la dignità dei cittadini più vulnerabili.

Le dichiarazioni di Massimo Gandolfini

A supporto dell’iniziativa, Massimo Gandolfini, leader del Family Day, ha espresso la sua contrarietà a qualsiasi forma di morte medicalmente assistita. Ha citato l’esperienza di 13 Paesi che hanno introdotto tali pratiche, evidenziando come da pochi casi iniziali si sia passati a migliaia di pratiche ogni anno, incluso il triste caso di una giovane affetta da depressione in Belgio. Gandolfini ha ribadito l’importanza di applicare integralmente la Legge 38/2010, che garantisce cure palliative per tutti, piuttosto che considerare il suicidio assistito come una soluzione.

La testimonianza di Emanuel Cosmin Stoica

In piazza era presente anche Emanuel Cosmin Stoica, scrittore e attivista disabile, il quale ha condiviso la sua personale esperienza. Stoica ha affermato che, in momenti di sofferenza, è naturale pensare alla morte, ma ha sottolineato come sia fondamentale che la società offra supporto per vivere, piuttosto che presentare il suicidio come una via d’uscita dal dolore. Ha esortato lo Stato a investire in assistenza, sostegno psicologico, inclusione e reti sociali, affinché nessuno si senta solo.

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