Tempeste di neve e una valanga hanno colpito le vette dell’Himalaya in Nepal, causando la morte di nove persone, tra cui cinque alpinisti italiani. Le autorità locali hanno confermato che i decessi si sono verificati in due incidenti distinti a partire da venerdì 10 gennaio 2025.
La prima tragedia
La prima tragedia è avvenuta lunedì 12 gennaio 2025, quando una valanga ha investito un gruppo di dodici alpinisti al campo base del picco Yalung Ri, situato a 5.630 metri nel centro del Nepal. In questo evento, hanno perso la vita sette persone: tre italiani, due nepalesi, un tedesco e un alpinista francese. Phurba Tenjing Sherpa, un membro dell’organizzazione della spedizione Dreamers Destination, ha dichiarato di aver “visto tutti e sette i corpi”. Il resto del gruppo è stato recuperato e trasportato in elicottero a Kathmandu martedì 13 gennaio 2025, come confermato da Gyan Kumar Mahato, un alto ufficiale di polizia del distretto di Dolakha. Tra i soccorsi, figurano due alpinisti francesi e due nepalesi.
Un altro incidente mortale
Un altro incidente mortale si è verificato nel Nepal occidentale, dove due alpinisti italiani sono deceduti mentre tentavano di scalare il monte Panbari, che raggiunge un’altezza di 6.887 metri. I due uomini, identificati dal ministero degli Esteri italiano come Alessandro Caputo e Stefano Farronato, erano scomparsi da venerdì 10 gennaio 2025. Le ricerche per trovare i due alpinisti si sono concluse tragicamente con la conferma della loro morte.
Rischi associati all’alpinismo
Questi eventi evidenziano i rischi associati all’alpinismo nelle regioni montuose del Nepal, dove le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente e diventare estremamente pericolose. Le autorità locali e le agenzie di soccorso continuano a monitorare la situazione e a fornire assistenza ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime.
 