Centinaia di devoti del Voodoo si sono riuniti il 2 novembre 2025 nel cimitero principale di Port-au-Prince, la capitale di Haiti, per rendere omaggio ai defunti in occasione di un festival annuale dedicato a questa tradizione spirituale. Durante il Giorno dei Morti, i partecipanti, vestiti di viola, celebrano Gede, lo spirito che guida le anime nell’aldilà. Questa celebrazione è un momento cruciale per i praticanti, che considerano il Voodoo non solo una religione, ma una parte integrante della loro identità culturale.
Il Voodoo in Haiti
Il Voodoo è riconosciuto ufficialmente ed è ampiamente praticato in Haiti, dove oltre 11 milioni di persone seguono questa fede. Le sue radici risalgono al XVI secolo, quando gli schiavi provenienti dall’Africa occidentale, costretti a conformarsi al cattolicesimo, iniziarono a mescolare i santi cristiani con gli spiriti delle loro religioni tradizionali africane. Questo sincretismo ha dato vita a una religione ricca di simbolismo e rituali, che continua a influenzare profondamente la vita quotidiana degli haitiani.
Rituali e pratiche durante il festival
Durante il festival, i partecipanti si lasciano trasportare da esperienze trascendenti, spesso entrando in uno stato di possessione spirituale. In questo contesto, il consumo di rum al chiaro di luna e l’uso di peperoncino sono pratiche comuni. Questi rituali non solo servono a connettere i fedeli con il mondo degli spiriti, ma rappresentano anche un momento di comunità e condivisione, dove si rafforzano i legami sociali tra i partecipanti.
Significato del Giorno dei Morti
In questo contesto, il Giorno dei Morti diventa una celebrazione della vita e della memoria, un’opportunità per riflettere sui legami con i defunti e per rinnovare la fede in una spiritualità che continua a vivere nel cuore del popolo haitiano. La manifestazione annuale, quindi, non è solo un evento religioso, ma un’importante occasione culturale che unisce la comunità in un rituale di rispetto e celebrazione delle proprie radici.
