Il governo argentino, guidato da Javier Milei, ha ufficialmente avviato la procedura di gara per la gestione in concessione di un vasto network di 1.800 km di autostrade e strade nazionali. L’annuncio è stato fatto oggi, 16 gennaio 2025, dal ministro dell’Economia, Luis Caputo, il quale ha evidenziato che questa iniziativa rappresenta la seconda fase di un ambizioso piano di privatizzazioni che coinvolge oltre 9.000 km di infrastrutture stradali.
Il ministro Caputo ha spiegato che il governo sta cercando di sostituire un modello di gestione attuale, considerato deficitario, con uno nuovo che punti su trasparenza e competitività, senza far ricorso ai finanziamenti pubblici. L’obiettivo è attrarre investimenti privati e tutelare il denaro dei contribuenti. Attualmente, le strade nazionali e le autostrade sono gestite dalla società statale Corredores Viales S.A., che, secondo le dichiarazioni del governo, produce un deficit annuale di almeno 300 milioni di dollari.
Obiettivi della privatizzazione
Il processo di privatizzazione mira a garantire che il concessionario selezionato si occupi della realizzazione delle opere necessarie per ottenere il diritto di riscossione dei pedaggi. Questo approccio è stato definito dal governo come un modo per garantire una gestione più efficiente delle infrastrutture stradali, riducendo i costi per lo stato e migliorando la qualità del servizio offerto agli utenti.
La privatizzazione sarà gestita dall’Ente per la Trasformazione delle Aziende Pubbliche, un’agenzia che opera sotto la supervisione del ministero dell’Economia. Il piano prevede l’assegnazione in concessione di 11 tratte stradali, con l’intento di promuovere la concorrenza tra i privati e migliorare l’efficienza nella gestione delle strade.
Impatto economico e sociale
L’iniziativa del governo Milei non è solo una questione di gestione delle infrastrutture, ma ha anche implicazioni significative per l’economia argentina. La privatizzazione delle autostrade e delle strade nazionali potrebbe stimolare l’occupazione nel settore delle costruzioni e dei servizi associati, creando nuove opportunità di lavoro. Inoltre, una gestione più efficiente delle strade potrebbe portare a un miglioramento della sicurezza stradale e a una riduzione dei tempi di percorrenza, beneficiando così gli utenti e le imprese.
Tuttavia, la transizione verso un modello privatizzato solleva anche interrogativi riguardo alle tariffe dei pedaggi e all’accessibilità delle strade per la popolazione. Sarà fondamentale monitorare come il governo gestirà questi aspetti per garantire che l’interesse pubblico sia preservato durante e dopo il processo di privatizzazione.
In sintesi, la decisione del governo argentino di privatizzare la gestione di un’importante rete stradale rappresenta un passo significativo nella sua strategia economica e avrà ripercussioni su vari aspetti della vita quotidiana dei cittadini e dell’economia del paese.
 