Ong denuncia Cuba per ostacoli agli aiuti nelle aree colpite da Melissa

Egidio Luigi

Novembre 2, 2025

L’Organizzazione non governativa Observatorio Cubano de Derechos Humanos (Ocdh) ha recentemente denunciato il governo del presidente Díaz-Canel per aver bloccato i convogli di aiuti umanitari diretti verso le province orientali di Cuba, duramente colpite dall’uragano Melissa. Questa azione, secondo l’Ong con sede a Madrid, è motivata da ragioni politiche e contribuisce a un’emergenza umanitaria crescente.

Accuse di blocco degli aiuti

L’Ocdh ha sottolineato che la decisione del governo cubano di impedire l’arrivo degli aiuti, organizzati da chiese e gruppi civili indipendenti, aggrava ulteriormente la situazione di crisi. Le manifestazioni di solidarietà, che dovrebbero essere accolte con gratitudine, vengono invece percepite dal regime come una minaccia al suo potere. L’organizzazione denuncia che il governo insiste affinché tutti gli aiuti umanitari siano gestiti esclusivamente attraverso i Comités de Defensa de la Revolución, i quali fungono da organi di controllo statali. Questo approccio evidenzia la volontà del governo di mantenere un controllo totale sulla distribuzione degli aiuti, negando spazio all’iniziativa civile.

Proteste a Guantanamo

Nel frattempo, la situazione a Guantanamo è diventata insostenibile. La mancanza di cibo ha spinto numerosi residenti del quartiere Ho Chi Minh a scendere in strada per protestare contro l’assenza di aiuti. L’attivista Miguel Ángel López Herrera ha dichiarato: “La gente non ce la fa più”, mentre video amatoriali mostrano i cittadini che esprimono il loro malcontento e la loro frustrazione nei confronti dell’abbandono da parte dello Stato. Le manifestazioni evidenziano il crescente malessere sociale e la richiesta urgente di interventi da parte delle autorità per affrontare la crisi alimentare in atto.

Dinamiche politiche e sociali

Queste dinamiche mettono in luce non solo la difficoltà della popolazione cubana, ma anche le tensioni politiche interne che caratterizzano l’attuale governo di Díaz-Canel, il quale sembra preferire il controllo della situazione piuttosto che rispondere alle necessità urgenti della sua gente.

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