Furto al Louvre: grave vulnerabilità nella sicurezza con password inaspettata

Egidio Luigi

Novembre 2, 2025

Un’inchiesta condotta dal quotidiano francese Libération ha rivelato che la sicurezza del Museo del Louvre, a Parigi, è stata compromessa da una password incredibilmente semplice: “Louvre”. Questo dettaglio è emerso in seguito alla clamorosa rapina avvenuta nel museo, che ha portato via gioielli per un valore di circa 90 milioni di euro. La procura di Parigi sta attualmente indagando su una coppia sospettata di essere coinvolta nel furto.

Una password inadeguata: “Louvre”

L’inchiesta ha evidenziato come la rete informatica del Louvre fosse vulnerabile a causa di una password di accesso ai server di videosorveglianza che risale fino al 2014. Documenti interni ottenuti da Libération confermano che un rapporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica aveva già messo in guardia sul fatto che chi avesse avuto accesso a questo sistema potesse facilitare furti di opere d’arte. La scelta di una password così ovvia ha sollevato interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno dell’istituzione, già sotto critiche per la sua preparazione a prevenire simili incidenti.

Le dichiarazioni della ministra Dati e la reazione del governo

La ministra della Cultura, Rachida Dati, ha affrontato la questione con franchezza, ammettendo che ci sono stati “errori sistemici e di lunga durata” nella gestione della sicurezza del museo. Ha riconosciuto che il rischio di furti era stato “cronico e strutturalmente sottovalutato”, una dichiarazione che ha intensificato la pressione sui dirigenti del Louvre. In risposta a questa situazione, sono stati avviati controlli più rigorosi sia sulla sicurezza fisica che su quella informatica del museo.

Le indagini: la coppia sospettata

A due settimane dall’evento, la procura di Parigi ha identificato i principali sospetti nel caso di furto. Secondo la procuratrice Laure Beccuau, i sospettati sono un uomo di 37 anni e una donna di 38, che vivono insieme e hanno figli. Entrambi hanno negato qualsiasi coinvolgimento, ma il loro DNA è stato rinvenuto nel cestello dell’elevatore utilizzato dai ladri per trasportare i gioielli rubati.

Profilo dei sospetti e dettagli delle indagini

Le autorità ritengono che i sospettati non siano parte di reti criminali organizzate. La procuratrice Beccuau ha dichiarato che i profili dei due non corrispondono a quelli tipicamente associati alla criminalità organizzata. L’uomo, già con precedenti per furti e reati minori, è accusato di furto aggravato in banda organizzata e associazione a delinquere, mentre la compagna è indagata per complicità. In aula, la donna ha manifestato preoccupazione per la sicurezza sua e dei suoi figli.

Il valore della refurtiva e l’andamento delle indagini

Il furto, avvenuto in pieno giorno nella galleria Apollo del Louvre, ha portato via gioielli della collezione reale francese, per un valore totale di 90 milioni di euro. Fino ad oggi, nessuna delle opere rubate è stata recuperata. Le forze dell’ordine continuano a cercare eventuali complici e mandanti del colpo, mentre la polizia francese sta portando avanti indagini su più fronti. In risposta a questo episodio, il Louvre ha annunciato un’importante revisione dei propri sistemi di sicurezza, sia digitali che fisici.

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