Il 12 aprile 2025, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione delle aziende italiane produttrici di pasta nel mercato statunitense. Durante un punto stampa tenutosi a Roma, al termine di un incontro con il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, Tajani ha sottolineato l’assenza di pratiche di dumping da parte delle aziende italiane. Ha invece evidenziato un’azione di resistenza contro il fenomeno dell’italian sounding, dove prodotti non autenticamente italiani vengono commercializzati con nomi che richiamano l’Italia.
Il ministro ha espresso preoccupazione in merito ai potenziali accordi tra gli Stati Uniti e altri paesi, avvertendo che tali intese potrebbero portare a un’invasione di prodotti cinesi nel mercato europeo. Tajani ha sollecitato l’Unione Europea a fornire supporto per garantire un accesso equo al mercato e agli investimenti, sottolineando l’importanza di tutelare i produttori europei.
Le materie prime critiche e il dialogo con la Cina
Durante il suo intervento, il ministro Tajani ha anche toccato il tema delle materie prime critiche e delle terre rare, evidenziando la necessità di un accordo tra Unione Europea, Stati Uniti e Giappone per migliorare la competitività a livello globale. Ha segnalato che i prezzi elevati imposti dalla Cina rappresentano una fonte di preoccupazione, e ha esortato la Commissione Europea a mantenere un dialogo aperto con Pechino e altri attori chiave nel settore.
Tajani ha proposto di ospitare un sito di stoccaggio per le materie prime critiche europee, un’iniziativa che potrebbe contribuire a garantire la sicurezza delle forniture e a ridurre la dipendenza da fornitori esterni. La sua visione si concentra sulla creazione di una rete di collaborazioni strategiche che possa rafforzare la posizione dell’Europa nel mercato globale.
In un contesto di crescente competitività internazionale, le dichiarazioni di Tajani si pongono come un invito all’azione per le istituzioni europee, affinché si facciano promotrici di misure concrete per sostenere i settori produttivi e garantire un futuro sostenibile per l’industria europea.
 
 