Mercoledì 29 ottobre 2025, Medici Senza Frontiere (MSF) ha comunicato che l’organizzazione ha ricevuto una lettera ufficiale dal Ministero degli Esteri della Libia. Nella missiva, il governo libico ha intimato a MSF di lasciare il Paese entro il 9 novembre. Steve Purbrick, responsabile dei programmi di MSF in Libia, ha espresso il rammarico dell’organizzazione per questa decisione, sottolineando le potenziali conseguenze negative sulla salute delle persone assistite.
La situazione in Libia si fa sempre più critica, non solo per MSF ma anche per altre nove organizzazioni umanitarie che operano nella regione occidentale del Paese. L’ondata di repressione, che ha colpito le ONG, solleva preoccupazioni significative riguardo alla continuità dell’assistenza umanitaria in un contesto già fragile.
La risposta di Medici senza frontiere
MSF ha reso noto che la decisione del governo libico rappresenta un duro colpo per le attività umanitarie in corso, che sono fondamentali per la popolazione locale, già provata da anni di conflitti e instabilità. Purbrick ha dichiarato che l’organizzazione è profondamente preoccupata per le ripercussioni che questa scelta avrà sulla vita delle persone più vulnerabili, che dipendono dai servizi medici e di emergenza forniti da MSF.
L’organizzazione ha operato in Libia per diversi anni, offrendo assistenza sanitaria, supporto psicologico e servizi di emergenza a chi ne ha bisogno. La decisione del governo di allontanare MSF potrebbe significare la chiusura di importanti programmi di assistenza, mettendo a rischio la salute di migliaia di persone.
Il contesto della repressione in libia
La Libia, dal 2011, ha vissuto una serie di conflitti che hanno portato a una grave crisi umanitaria. Le organizzazioni internazionali, tra cui MSF, hanno cercato di rispondere alle esigenze urgenti della popolazione, ma la situazione politica instabile ha reso il lavoro umanitario sempre più difficile. L’ordine di lasciare il Paese si inserisce in un contesto di crescente repressione nei confronti delle ONG, che hanno visto limitate le loro operazioni.
Il governo libico ha giustificato queste azioni come necessarie per garantire la sicurezza nazionale e il controllo delle attività umanitarie. Tuttavia, critici e osservatori internazionali avvertono che tali misure possono portare a un aggravamento della crisi umanitaria, privando le persone dei servizi essenziali di cui hanno bisogno.
Le conseguenze per la popolazione locale
La decisione di espellere MSF e altre organizzazioni umanitarie avrà impatti diretti sulla popolazione libica, in particolare sulle persone più vulnerabili. Senza l’assistenza di MSF, molti potrebbero trovarsi in difficoltà nell’accesso a cure mediche, trattamenti per malattie croniche e supporto psicologico.
L’assenza di queste organizzazioni potrebbe anche portare a un aumento della mortalità e della morbilità tra le persone che già affrontano sfide significative legate alla salute. La comunità internazionale è ora chiamata a monitorare attentamente la situazione, poiché la sicurezza e il benessere dei cittadini libici dipendono dalla disponibilità di aiuti umanitari e dalla protezione dei diritti umani.
La situazione in Libia continua a evolversi rapidamente, e l’attenzione resta alta su come le autorità locali gestiranno le esigenze della popolazione in assenza di supporto internazionale.
