Seggi aperti nei Paesi Bassi: sfida serrata tra Wilders e gli avversari

Marianna Perrone

Ottobre 29, 2025

Nei Paesi Bassi, il 15 marzo 2025, si sono aperti i seggi elettorali per una tornata che coinvolge oltre 13 milioni di elettori. Questa consultazione rappresenta un momento cruciale per il futuro politico della nazione, con la possibilità di un cambiamento significativo negli equilibri di potere. Dopo il successo dell’ultradestra, rappresentata dal Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders nel 2023, e la successiva parentesi di governo guidata dal tecnico Dick Schoof, ora abbandonata dallo stesso Wilders, la campagna elettorale si è trasformata in una competizione serrata. Temi come la migrazione, la crisi abitativa, la sicurezza e il cambiamento climatico dominano il dibattito, con in gioco la direzione politica del Paese: continuare sulla strada identitaria tracciata da Wilders o ritornare a un approccio pragmatico e centrista, che ha caratterizzato storicamente l’Olanda come un laboratorio di innovazione per l’Europa.

Il quadro politico alla vigilia delle elezioni

Gli ultimi sondaggi, realizzati alla vigilia delle elezioni, rivelano un equilibrio quasi perfetto tra i vari partiti in lizza. Geert Wilders guida la corsa, ma con una flessione prevista dei suoi consensi, che si attestano tra i 24 e i 28 seggi. Al secondo posto, con una posizione stabile, si trovano i laburisti di Frans Timmermans, che si aspettano tra i 22 e i 26 seggi. In crescita, i liberali ecologisti D66, guidati da Rob Jetten, potrebbero rappresentare una sorpresa, con proiezioni che li collocano tra i 21 e i 25 seggi. Anche i centristi del CDA, sotto la direzione di Henri Bontenbal, e i liberali di destra del VVD, guidati da Dilan Yesilgoz, che è l’erede di Mark Rutte, sono in corsa, con previsioni di seggi rispettivamente tra 18-22 e 15-19.

In totale, 27 partiti si contendono i 150 seggi della Camera dei Rappresentanti, in un sistema elettorale proporzionale che rende difficile la formazione di un governo senza alleanze. Con quasi quattro elettori su dieci ancora indecisi, il risultato finale resta aperto. Come da tradizione nei Paesi Bassi, la formazione di un nuovo esecutivo richiederà probabilmente lunghe trattative: l’ultima volta, ci sono voluti 223 giorni per arrivare a un accordo.

Le alleanze e le prospettive post-elettorali

I principali partiti hanno già dichiarato di non voler collaborare con Wilders, accusato di non essere un partner affidabile, dopo che ha fatto crollare la precedente coalizione a causa di divergenze sulla politica migratoria. Questa situazione potrebbe complicare ulteriormente le future alleanze. Alla chiusura dei seggi, prevista per le 21, gli exit poll forniranno una prima indicazione sui risultati, ma le trattative per la formazione di un governo sono destinate a essere lunghe e intricate, come dimostra l’esperienza passata.

La tensione è palpabile, e i cittadini attendono con ansia di conoscere l’esito di queste elezioni, che potrebbero ridefinire il panorama politico olandese e influenzare le politiche future del Paese.

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