‘La diva del Bataclan’: un’opera teatrale che affronta temi di denuncia sociale

Marianna Perrone

Ottobre 29, 2025

La performance di Claudia Marsicano ne ‘La diva del Bataclan’ si distingue per la sua intensità e la qualità artistica. Questo mini musical, scritto da Gabriele Paolocà e con musiche di Fabio Antonelli, è in scena al Teatro Vascello di Roma fino al 30 ottobre 2025, nell’ambito del Romaeuropa Festival. La Marsicano si esibisce con una presenza scenica travolgente, alternando momenti di narrazione personale a confessioni intime, supportata nel cambio di oggetti e scenografie da Gabriele Correddu.

La trama del mini musical

La trama ruota attorno alla figura di Audrey, una giovane donna originaria della banlieue parigina, che vive in preda alla paura di una “vita mediocre”. La sua esistenza cambia il 13 novembre 2015, quando gli attentati terroristici colpiscono Parigi, in particolare il Bataclan, dove durante un concerto degli Eagles of Death Metal, tre terroristi aprono il fuoco sui presenti. Questo evento drammatico diventa il catalizzatore per Audrey, che si unisce ai sopravvissuti sui social media, spacciandosi per una di loro e cercando di superare il trauma attraverso le loro storie.

La trasformazione di Audrey

Audrey si rifugia dietro lo schermo del computer, creando una finzione che la rende parte di un gruppo di persone traumatizzate. Con le sue parole misurate e empatiche, riesce a conquistare l’attenzione e il supporto degli altri. Il culmine della sua storia avviene quando, in un colpo di scena, smascherando un altro finto sopravvissuto, si sente finalmente al centro dell’attenzione. La canzone “Sono virale, virtuale e reale non sono più sola” sottolinea la sua trasformazione da vittima a protagonista, ma la sua menzogna non rimarrà a lungo nascosta.

Il ruolo della musica e del dramma

La narrazione è sostenuta dalle musiche di Antonelli, che, pur mantenendo un ritmo incalzante, non edulcorano il dramma della vicenda. La risata di Audrey, interpretata dalla Marsicano, trasmette un brivido che avvolge il pubblico, rendendo palpabile la tragedia contemporanea in cui i social media alimentano l’isolamento e la confusione tra realtà e finzione.

Il messaggio finale dello spettacolo

Lo spettacolo si apre con la lettura della sentenza che condanna Audrey a quattro anni di prigione per truffa, compresa quella ai danni dello Stato francese, che offriva aiuti ai sopravvissuti. Sul palcoscenico, appare la scritta: “Lo spettacolo è tratto da storie vere. Nel rispetto delle vittime le reinventa liberamente”. Il pubblico, composto principalmente da giovani e trentenni, applaude entusiasta, mentre alla fine, una bandiera della Palestina compare sul palco, segno di un messaggio più ampio e di una connessione con le attualità globali.

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