Israele pubblica un video che mostra come Hamas ha simulato il ritrovamento di un ostaggio

Egidio Luigi

Ottobre 29, 2025

Un video recentemente pubblicato dall’esercito israeliano ha sollevato polemiche riguardo al presunto ritrovamento dei resti di un ostaggio a Gaza. Nel filmato, si osservano uomini mascherati mentre seppelliscono e successivamente riesumano un sacco bianco per cadaveri. La registrazione è stata geolocalizzata, ma la data e l’autenticità del contenuto rimangono da confermare. Questo video è emerso nel contesto delle tensioni tra Israele e Hamas, che hanno visto un’escalation di violenze a partire dall’attacco del 7 ottobre 2023.

Il contenuto del video e le sue implicazioni

Il filmato, diffuso il 29 ottobre 2025, mostra chiaramente tre individui che, dopo aver estratto un sacco da un edificio in rovina, lo seppelliscono e successivamente lo riesumano. L’operazione sembra essere stata preparata per apparire come un ritrovamento autentico, ma le circostanze rimangono ambigue. Il portavoce del governo israeliano ha descritto la scena come un “vergognoso inganno”, evidenziando le preoccupazioni riguardo alla manipolazione delle informazioni in un contesto di conflitto.

La questione si complica ulteriormente con il fatto che i resti riconsegnati a Israele il 27 ottobre sono stati identificati come appartenenti a Ofir Tzarfati, un ostaggio catturato durante l’attacco di Hamas. Tzarfati è stato dichiarato morto in prigionia, e la sua famiglia è ora coinvolta in un drammatico processo di elaborazione del lutto. La situazione mette in luce le tensioni emotive e politiche che circondano il conflitto e il modo in cui le informazioni vengono gestite e diffuse.

La posizione del Comitato internazionale della Croce Rossa

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha dichiarato che il suo team era presente sul campo “in buona fede” e non era a conoscenza delle circostanze in cui è avvenuto il ritrovamento. Questa affermazione sottolinea la complessità della situazione umanitaria a Gaza, dove le operazioni di recupero e assistenza sono spesso ostacolate da fattori esterni, inclusi i conflitti armati e la disinformazione.

Il CICR ha ribadito il suo impegno a fornire assistenza umanitaria a tutte le parti coinvolte nel conflitto, sottolineando l’importanza di garantire la protezione dei civili e il rispetto delle norme internazionali. La loro posizione è fondamentale nel contesto attuale, dove la fiducia nelle istituzioni e nelle informazioni è stata erosa dalla violenza e dalla propaganda.

L’emergere di video come quello diffuso dall’esercito israeliano evidenzia la necessità di un’analisi critica delle informazioni che circolano nei media, specialmente in situazioni di conflitto. La manipolazione delle immagini e dei messaggi può avere conseguenze devastanti e alimentare ulteriormente le tensioni tra le parti coinvolte.

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