Witkoff e Kushner incontrano Netanyahu mentre Trump lancia un ultimatum a Hamas

Egidio Luigi

Ottobre 21, 2025

Dopo un fine settimana caratterizzato da un clima di incertezza e tensione, il 26 novembre 2025, gli sforzi per mantenere la pace a Gaza si intensificano. La recente decisione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di riaprire i valichi di Kerem Shalom e Kissufim ha permesso il passaggio degli aiuti umanitari, dopo che si era temuto un nuovo blocco delle forniture. Tuttavia, la situazione rimane critica e la stabilità dell’accordo di tregua è ancora in bilico.

La situazione di Gaza e le tensioni in aumento

Nonostante l’annuncio dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) di riprendere il cessate il fuoco, le violenze si sono intensificate nella Striscia di Gaza. Il 26 novembre, l’IDF ha aperto il fuoco contro due gruppi di militanti di Hamas che si erano avvicinati alla Linea Gialla, provocando la morte di almeno quattro persone, secondo quanto riportato dalla Protezione Civile palestinese. Gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Donald Trump, hanno espresso la loro determinazione a mantenere l’accordo di tregua, sottolineando che eventuali violazioni da parte di Hamas non saranno tollerate. Trump ha inviato in Israele il suo inviato Steve Witkoff e il genero Jared Kushner per discutere con Netanyahu i recenti sviluppi e rafforzare l’intesa.

Le posizioni di Israele e Hamas

Secondo fonti di Ynet, Witkoff e Kushner hanno esortato Netanyahu a garantire il rispetto del cessate il fuoco, eccetto in caso di autodifesa da parte dell’IDF. Israele ha ricevuto supporto dagli Stati Uniti nelle sue accuse contro Hamas, che viene accusata di non rispettare l’accordo riguardo alla restituzione degli ostaggi. Il governo israeliano sostiene che il ritardo nella restituzione dei corpi dei rapiti del 7 ottobre sia deliberato. Nella serata del 26 novembre, Hamas ha restituito il tredicesimo cadavere, ma ne mancano ancora quindici, alimentando la frustrazione tra la popolazione israeliana. Netanyahu ha denunciato un tradimento dell’accordo da parte di Hamas, mentre la situazione si è aggravata con i raid israeliani nel sud della Striscia, che hanno causato la morte di 45 palestinesi in 24 ore, tra cui civili e un giornalista.

Le prospettive future e i colloqui in corso

L’amministrazione americana sta spingendo per avviare la fase due del piano per Gaza, che prevede il disarmo di Hamas, un passo ritenuto cruciale da Netanyahu per porre fine al conflitto. Nel frattempo, una delegazione di Hamas si trova al Cairo per colloqui con mediatori qatarioti ed egiziani, volti a discutere la continuazione della tregua. Questi incontri includeranno anche un dialogo interpalestinese, con l’obiettivo di unificare le diverse fazioni e stabilire un comitato indipendente per la gestione di Gaza dopo la guerra. La situazione resta complessa e le sfide sono molte, ma gli attori coinvolti continuano a lavorare per trovare una via d’uscita dal conflitto.

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