Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha lanciato un allerta urgente riguardo alla situazione degli aiuti umanitari a Gaza. Nonostante un incremento nel flusso di aiuti, l’organizzazione sottolinea che la quantità attuale è ancora lontana dall’obiettivo necessario per soddisfare i bisogni quotidiani della popolazione. Secondo le dichiarazioni rilasciate oggi, 21 ottobre 2025, dal portavoce Abeer Etefa, il target ideale è di 2.000 tonnellate al giorno, ma attualmente si riesce a fornire solo una frazione di questa cifra.
La situazione degli aiuti umanitari a Gaza
Il WFP ha evidenziato che le forniture disponibili fino ad oggi sono insufficienti a coprire i bisogni alimentari della popolazione di Gaza. Con l’attuale disponibilità , si stima che solo mezzo milione di persone possa essere sfamato per un periodo di due settimane. Questo scenario risulta particolarmente preoccupante, considerando le condizioni di emergenza in cui versa la regione. I valichi di frontiera di Kerem Shalom e Kissufim sono attualmente le uniche vie di accesso per l’importazione di aiuti, limitando ulteriormente la capacità di risposta dell’organizzazione.
Il portavoce ha sottolineato l’importanza di aprire e utilizzare ogni possibile valico di frontiera per aumentare il volume degli aiuti. L’urgente bisogno di cibo e risorse è amplificato dalla crisi umanitaria in corso, che richiede un intervento rapido e coordinato da parte della comunità internazionale. Il WFP, in collaborazione con altre agenzie umanitarie, sta lavorando incessantemente per migliorare la situazione, ma le sfide logistiche e le restrizioni politiche rendono il compito estremamente difficile.
Le sfide logistiche e politiche
Le difficoltà nel trasporto degli aiuti a Gaza sono accentuate da una serie di fattori, tra cui le restrizioni imposte sulle rotte di accesso e le condizioni di sicurezza instabili. La chiusura di alcuni valichi e le limitazioni sui tipi di beni che possono essere importati complicano ulteriormente gli sforzi per fornire assistenza. Il WFP ha esortato le autorità competenti a garantire un accesso senza ostacoli per i convogli umanitari, evidenziando che ogni giorno di ritardo si traduce in sofferenza per la popolazione civile.
Inoltre, è fondamentale che la comunità internazionale continui a sostenere gli sforzi umanitari attraverso donazioni e supporto logistico. La situazione a Gaza richiede un impegno collettivo, poiché le risorse disponibili non sono sufficienti a coprire i bisogni immediati della popolazione. Senza un aumento significativo degli aiuti, il rischio di una crisi alimentare potrebbe crescere ulteriormente, con conseguenze devastanti per la salute e il benessere dei cittadini.
La necessità di una risposta coordinata e tempestiva è più che mai urgente. Con il passare dei giorni e l’approssimarsi dell’inverno, le condizioni di vita a Gaza potrebbero deteriorarsi ulteriormente, rendendo imperativo un intervento immediato per garantire la sicurezza alimentare e il sostegno necessario alla popolazione in difficoltà .