Silvia D’Amico, attrice di spicco nel panorama cinematografico italiano, ha recentemente condiviso le sue esperienze e riflessioni durante un incontro con il pubblico a Roma il 15 gennaio 2025. L’evento, parte del nuovo format Fuori Sala, è stato moderato da Fabia Bettini, direttrice della manifestazione Alice nella città. Durante il dialogo, D’Amico ha evidenziato l’importanza di affrontare i provini non come un giudizio personale, ma come un’opportunità di crescita professionale. “Dovremmo abituarci ai provini”, ha affermato, sottolineando che ci sono molteplici fattori in gioco, tra cui la fortuna e la compatibilità con il personaggio.
L’importanza della formazione e della resilienza
Nel corso della sua carriera, Silvia D’Amico ha esplorato vari aspetti del suo mestiere, dalla formazione teatrale all’approdo nel cinema. Ha parlato della paura dei provini, del rapporto con i colleghi e dei registi, e di come la sua visione del corpo e del passare del tempo sia cambiata nel tempo. La D’Amico ha messo in evidenza una caratteristica fondamentale per un attore: “la capacità di gestire la solitudine e di essere imprenditore di sé stessi”. Questo approccio le ha permesso di affrontare le sfide del settore con maggiore consapevolezza.
In merito alla competitività tra colleghi, ha affermato che è essenziale accettare anche gli aspetti meno piacevoli del lavoro, come il “rosicare” per il successo altrui. Riguardo al suo rapporto con il corpo, ha confessato di aver sempre avuto difficoltà, ma che grazie all’esperienza con il regista Gabriele Muccino ha acquisito una nuova consapevolezza della sua femminilità.
Riflessioni sul tempo e il cinema
Silvia D’Amico ha anche affrontato la questione dell’invecchiamento, dichiarando: “Direi una bugia se dicessi che non mi importa del tempo che passa, però questo mestiere ti offre la possibilità di rinascere ogni volta”. Ha spiegato che, a differenza di altri lavori, il cinema le consente di reinventarsi continuamente, un aspetto che considera un grande privilegio.
Durante l’incontro, l’attrice ha rivelato il suo amore per il cinema, affermando di apprezzare ogni aspetto del lavoro, compresa la sveglia alle 5 del mattino per le riprese. Quando le è stato chiesto quale regista desidererebbe avere al suo fianco in futuro, ha menzionato nomi illustri come Saverio Costanzo, Paolo Virzì e i fratelli D’Innocenzo.
L’evoluzione artistica e il rapporto con i registi
In occasione del decennale di Non essere cattivo, il film cult di Claudio Caligari, Silvia D’Amico ha parlato di come negli anni abbia affinato la sua capacità di selezionare i ruoli più adatti a lei. Ha sottolineato l’importanza di “trasformare i ruoli” che non sente propri in esperienze significative, sia per sé che per il pubblico. Ha anche riconosciuto il contributo dei registi che ha incontrato lungo il suo cammino, sottolineando come un regista talentuoso possa fare la differenza nel creare un ambiente di lavoro stimolante.
D’Amico ha descritto i registi come Gabriele Muccino, che si dedicano con passione al benessere emotivo degli attori, spronandoli a dare il massimo. Ha concluso affermando che, sebbene a volte la stimolazione sia necessaria, ci sono momenti in cui è fondamentale fidarsi e lasciarsi guidare dal flusso creativo del regista.