Stephen Graham: l’importanza di padri capaci di ascoltare i figli

Marianna Perrone

Ottobre 19, 2025

Stephen Graham, attore di spicco, ha condiviso la sua esperienza di padre durante la Festa del Cinema di Roma, tenutasi nel mese di ottobre 2025. Con una carriera che si estende per oltre vent’anni e due figli, Grace, di 20 anni, e Alfie, di 18, Graham ha rivelato di continuare a imparare nel suo ruolo genitoriale. “Ogni giorno è un’opportunità di apprendimento”, ha dichiarato, sottolineando quanto possa essere illuminante l’interazione con i giovani, siano essi suoi figli o quelli degli altri.

Il successo della serie e i nuovi ruoli

Il suo recente successo, la serie NetflixAdolescence“, ha ottenuto riconoscimenti anche agli Emmy, e ora l’attore si prepara a tornare sul grande schermo con due interpretazioni di padri diametralmente opposti. Il primo film, “Liberami dal nulla“, in uscita nelle sale, vede Graham nei panni del padre di Bruce Springsteen. La sua performance ha toccato profondamente il famoso musicista, che ha espresso gratitudine per aver dato nuova vita al ricordo del genitore. In contrasto, l’attore interpreta un capofamiglia inquietante nel thriller psicologico “Good Boy“, diretto dal polacco Jan Komasa, che partecipa al festival e sarà distribuito nel 2026 da FilmClub.

La trama di “Good Boy”

Il film “Good Boy” segue le vicende di Tommy, un ragazzo di 19 anni, interpretato da Anson Boone, il quale vive una vita caratterizzata da eccessi e violenza, spesso condivisi sui social media. La sua esistenza cambia radicalmente quando viene rapito da Chris, il personaggio di Graham, e portato in una casa isolata. Qui, insieme alla moglie Kathryn, interpretata da Andrea Riseborough, e al figlio dodicenne Jonathan, Tommy viene costretto a seguire un percorso di rieducazione che mira a trasformarlo in un “bravo ragazzo“.

Riflessioni sull’essere padre

Graham ha espresso il suo entusiasmo per i ruoli paterni, affermando che la sua età di 52 anni lo ha naturalmente portato a interpretare figure di genitori. “Essere padre oggi porta con sé molte sfide e opportunità”, ha commentato, evidenziando l’importanza di un approccio empatico e comprensivo nei confronti dei giovani. Ha avviato anche un progetto editoriale, “Letters to Our Sons“, che raccoglie lettere di padri ai propri figli, con l’intento di promuovere un dialogo aperto e affettuoso.

Ascoltare i giovani

L’attore ha sottolineato l’importanza di ascoltare i ragazzi, incoraggiando i genitori a creare un ambiente in cui i figli possano esprimersi liberamente. “Dobbiamo dare loro amore e opportunità”, ha affermato, pur ridendo della figura paterna del suo film, che adotta metodi estremi per cercare di aiutare il giovane protagonista.

Il regista e la sceneggiatura

Il regista Jan Komasa, noto per il suo lavoro in “Corpus Christi“, ha ricevuto la sceneggiatura da Jerzy Skolimowski, un grande maestro del cinema polacco. Komasa ha accettato la sfida di dirigere un film che si discosta dai suoi soliti generi, esplorando tematiche grottesche e surreali. Anson Boone, che interpreta Tommy, ha descritto il suo personaggio come un giovane in cerca di attenzioni, disposto a superare ogni limite pur di ottenere visibilità sui social.

Il percorso emotivo di Kathryn

La storia di Tommy evolve in un contesto di isolamento, dove la sua percezione di sé e delle sue azioni subisce un cambiamento significativo. La figura di Kathryn, pur apparendo inizialmente passiva a causa del suo lutto, rivela una complessità che si svela lentamente allo spettatore. “Il dolore la trasforma, ma quando si risveglia, scopre una nuova forza e affetto per Tommy“, ha spiegato Riseborough, delineando il percorso emotivo del suo personaggio.

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