James McAvoy, attore scozzese noto per la sua versatilità, ha intrapreso un nuovo capitolo della sua carriera nel 2025, realizzando un sogno che lo accompagna sin dall’adolescenza: la regia. Con una carriera che spazia dal mondo Marvel di X-Men a produzioni come The Conspirator, passando per serie celebri come Shameless e thriller acclamati come Split e Glass, McAvoy ha finalmente trovato l’occasione di esprimere la sua creatività dietro la macchina da presa.
Esordio alla regia
Il suo esordio come regista si è concretizzato con il film California Schemin’, presentato alla Festa del Cinema di Roma. La pellicola trae ispirazione dalla vera storia del duo rap scozzese Silibil N’ Brains, formato da Billy Boyd (interpretato da Samuel Bottomley) e Gavin Bain (Seamus McLean Ross). All’inizio degli anni 2000, per ottenere il rispetto nel panorama musicale, i due artisti decidono di fingersi rapper californiani. Questa strategia, inizialmente concepita per deridere i produttori che cercavano solo emuli di artisti come Eminem o Tupac, si trasforma rapidamente in un successo inaspettato, portando a contratti lucrative e a un crescente seguito di fan. Tuttavia, l’attenzione eccessiva complicano la loro capacità di tornare alla realtà.
Riflessioni sulla carriera
McAvoy ha condiviso le sue riflessioni riguardo alla sua carriera di attore, affermando che, lavorando con registi meno talentuosi, pensava di poter fare meglio, mentre con cineasti di grande calibro si interrogava su come riuscissero a raggiungere risultati così straordinari. Questa consapevolezza lo ha portato a riflettere sull’importanza di accumulare esperienza prima di cimentarsi nella regia. La scelta di raccontare la storia dei Silibil N’ Brains è stata motivata dal desiderio di avvicinarsi alle proprie radici e di evitare di realizzare l’ennesimo film scozzese focalizzato su temi di abuso o violenza. La loro storia, ricca di divertimento e di emozioni, affronta tematiche di verità, finzione e ambizione.
Tematiche del film
La trama di California Schemin’ esplora il sacrificio necessario per raggiungere il successo, interrogandosi su quanto si sia disposti a rinunciare per affermarsi. McAvoy sottolinea che, come performer, si può arrivare a compromettere la propria salute fisica e mentale, oltre alla dignità. La narrazione evidenzia il prezzo elevato che i protagonisti sono costretti a pagare per la loro ambizione.
Influenze e apprendimento
Riflettendo sul proprio percorso, McAvoy afferma che la sua carriera non è stata eccessivamente tumultuosa, ma continua a interrogarsi se stia sacrificando la propria vita familiare e la propria identità. Tra i registi che hanno influenzato il suo approccio alla regia c’è Robert Redford, con cui ha collaborato in The Conspirator. McAvoy ha descritto Redford come un maestro della chiarezza, capace di comunicare efficacemente la sua visione, un aspetto che ha contribuito a creare un ambiente sicuro e produttivo sul set. Attraverso questa esperienza, McAvoy ha imparato l’importanza di essere chiari nelle comunicazioni con gli attori e la troupe, nonché di chiedere aiuto quando necessario, dimostrando umiltà e collaborazione.