Il conflitto in Medio Oriente continua a intensificarsi, con nuovi sviluppi che coinvolgono le parti in causa e la comunità internazionale. Nella notte del 19 ottobre 2025, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che la guerra con Hamas si concluderà solo dopo il completamento della seconda fase del piano di cessate il fuoco, che prevede il disarmo del gruppo militante. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno avvertito i Paesi garanti dell’accordo di pace a Gaza riguardo a un imminente attacco da parte di Hamas contro la popolazione civile della Striscia.
Le dichiarazioni di Netanyahu
Benjamin Netanyahu ha chiarito, durante un’intervista su Channel 14, che la conclusione del conflitto dipenderà dalla confisca delle armi di Hamas. “La guerra finirà dopo la fase 2, che include il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza“, ha affermato il premier. Questa posizione ribadisce la determinazione di Israele a mantenere la sicurezza della propria popolazione, nonostante le pressioni internazionali per una soluzione pacifica. Netanyahu ha anche smentito le notizie riguardanti la riapertura del valico di Rafah, che secondo l’ambasciata palestinese in Egitto sarebbe dovuta avvenire lunedì.
Le avvertenze degli Stati Uniti
Nella stessa giornata, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha comunicato ai Paesi coinvolti nell’accordo di pace che Hamas sta pianificando un attacco contro i civili di Gaza. Questa informazione è stata considerata una grave violazione del cessate il fuoco, mettendo a rischio i progressi ottenuti nella mediazione. Washington ha sottolineato che, se l’attacco dovesse avvenire, sarebbero adottate misure per proteggere la popolazione di Gaza e preservare l’integrità dell’accordo.
Le conseguenze degli attacchi israeliani
Recenti rapporti da Gaza indicano che undici membri di una famiglia sono stati uccisi a Zeitoun, a seguito di un attacco israeliano contro un veicolo che avrebbe attraversato una zona delimitata dall’esercito israeliano. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, Israele ha già ucciso 28 persone. Nel contesto di questa escalation, Hamas ha consegnato a Israele i corpi di due ostaggi tramite la Croce Rossa, ma ha avvertito che la chiusura del valico di Rafah tra Egitto e Gaza ritarderà la consegna di ulteriori salme, poiché impedisce l’ingresso delle attrezzature necessarie per la ricerca dei dispersi sotto le macerie.
Identificazione degli ostaggi restituiti
Le autorità hanno confermato l’identificazione degli ultimi due ostaggi restituiti da Hamas, Muhammad el-Atrash e Inbar Haiman. Questo sviluppo è stato accolto con sollievo dalle famiglie coinvolte, ma la situazione rimane tesa e incerta, con la popolazione di Gaza che continua a vivere in condizioni di grande precarietà. La comunità internazionale osserva attentamente, mentre le speranze di una pace duratura appaiono sempre più lontane.