Italia e 19 nazioni europee sollecitano all’Ue un incremento dei rimpatri in Afghanistan

Marianna Perrone

Ottobre 18, 2025

L’Italia, insieme ad altri diciannove Stati membri dell’Unione Europea, tra cui Germania, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Ungheria, ha recentemente inviato una lettera alla Commissione Europea per sollecitare un potenziamento dei rimpatri volontari e forzati verso l’Afghanistan. La missiva è stata indirizzata al Commissario Europeo per gli Interni, Magnus Brunner, e all’Alta Rappresentante, Kaja Kallas. I ministri degli Interni dei Paesi firmatari hanno evidenziato che la presenza di cittadini afghani irregolari all’interno dell’Unione Europea richiede un approccio coordinato e strategico.

Necessità di un approccio coordinato

Nel documento, i ministri sottolineano l’importanza di gestire i casi di coloro che non possiedono i requisiti per rimanere nell’Unione. Questa richiesta si inserisce in un contesto più ampio, in cui i governi europei stanno affrontando sfide significative legate all’immigrazione e alla gestione dei flussi migratori. La lettera mette in luce la necessità di sviluppare strategie che possano garantire un trattamento equo e umano dei migranti, pur mantenendo l’ordine pubblico e la sicurezza interna.

Il ruolo di Frontex

In aggiunta, i ministri chiedono un rafforzamento del ruolo di Frontex, l’Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera, per supportare non solo le operazioni di rimpatrio, ma anche i programmi di reintegrazione per i cittadini afghani che fanno ritorno nel loro Paese. Frontex, infatti, potrebbe fornire assistenza tecnica e logistica per facilitare i rimpatri, contribuendo così a un processo più efficace e sicuro.

Contesto attuale e implicazioni future

La richiesta di un’azione congiunta da parte di questi Stati membri arriva in un momento critico, in cui l’Unione Europea sta cercando di affrontare le conseguenze della crisi afghana e le sfide legate all’immigrazione irregolare. Con l’aumento dei flussi migratori, è fondamentale che i Paesi europei collaborino per garantire una gestione efficiente e umana della situazione, evitando così il rischio di creare tensioni interne e conflitti tra le nazioni.

In questo scenario, il rafforzamento dei rimpatri volontari e forzati non solo rappresenta una risposta alle preoccupazioni dei governi europei, ma si allinea anche con gli obiettivi di sicurezza e stabilità dell’Unione. La lettera inviata alla Commissione Europea segna un passo importante verso una strategia più integrata e coordinata per affrontare le sfide migratorie legate all’Afghanistan e alla presenza di cittadini afghani irregolari in Europa.

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