Attentato a Ranucci: i Ris analizzano i reperti dell’ordigno esplosivo

Marianna Perrone

Ottobre 18, 2025

I Carabinieri del RIS stanno esaminando i reperti dell’ordigno rudimentale che giovedì 2 gennaio 2025 ha gravemente danneggiato le due automobili del giornalista Sigfrido Ranucci a Pomezia, una cittadina situata alle porte di Roma. Gli investigatori hanno come obiettivo principale quello di analizzare il tipo di esplosivo utilizzato, con l’intento di risalire agli autori di un atto intimidatorio che, fortunatamente, non ha causato feriti.

Testimonianze e indagini

Un testimone ha segnalato la presenza di una persona incappucciata che si sarebbe allontanata dalla scena poco prima dell’esplosione. Gli inquirenti stanno anche verificando un’automobile che potrebbe essere stata utilizzata dall’attentatore o dagli attentatori per fuggire.

Analisi dell’ordigno

Secondo le prime analisi, l’ordigno era composto da un chilogrammo di esplosivo compresso, posizionato con la miccia accesa tra due vasi all’esterno della villetta del giornalista. Chi ha collocato il materiale esplosivo sembrava avere una conoscenza approfondita degli spostamenti di Ranucci, che era rientrato a casa proprio giovedì dopo alcuni giorni di assenza.

Indagini in corso

In aggiunta, gli specialisti dell’Arma stanno indagando su un’auto rubata, rinvenuta a breve distanza dal luogo dell’esplosione. Al momento, non sembrano esserci collegamenti diretti tra il furto del veicolo e l’attentato. Le indagini continuano con grande attenzione, poiché ogni dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per identificare i responsabili di questo grave atto di violenza.

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