Negli Stati Uniti si registra un’impennata di casi di morbillo: il livello più alto dal 2000, avverte l’infettivologo Bassetti.

Marianna Perrone

Ottobre 16, 2025

Giovedì 16 ottobre 2025, la situazione del morbillo negli Stati Uniti si fa sempre più allarmante. Secondo i dati ufficiali, sono stati registrati 1.563 casi dall’inizio dell’anno, un numero che rappresenta il picco più elevato da quando la malattia è stata dichiarata eliminata nel 2000. I centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno segnalato un incremento di 27 nuovi contagi a settimana, evidenziando una crescita preoccupante, soprattutto nelle scuole, dove è alta la presenza di bambini non vaccinati.

A Minneapolis, nello stato del Minnesota, 118 studenti sono stati messi in quarantena dopo essere stati esposti al virus. Questi ragazzi non potranno tornare in aula per tre settimane, fino a quando non sarà superato il periodo di incubazione della malattia. Una situazione simile si è verificata anche in South Carolina, dove 150 bambini sono stati costretti a rimanere a casa a causa di un focolaio di infezioni. Anche stati come Ohio e Arizona segnalano un aumento dei casi.

Negli anni precedenti, gli Stati Uniti avevano registrato dieci ampi focolai di morbillo. Per essere considerato un focolaio, è necessario che ci siano almeno 50 casi della malattia correlati tra loro. Michael Osterholm, direttore del centro per le malattie infettive dell’Università del Minnesota, ha avvertito che la necessità di mettere in quarantena un numero così elevato di bambini comporta un costo significativo per le comunità e ha previsto che tali situazioni diventeranno sempre più comuni.

La situazione nelle scuole

La preoccupazione principale riguarda le scuole, dove la presenza di bambini non vaccinati è un fattore determinante per la diffusione del virus. Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione, con l’obiettivo di contenere focolai potenzialmente devastanti. Le scuole stanno adottando misure preventive per proteggere gli studenti, ma i genitori sono invitati a vaccinare i propri figli per ridurre il rischio di contagio.

In Minnesota, la quarantena di 118 studenti ha suscitato preoccupazione tra i genitori e il personale scolastico. Le scuole stanno collaborando con i dipartimenti di salute pubblica per garantire che le misure di sicurezza siano rispettate e che i bambini a rischio ricevano le cure necessarie. La situazione è simile in South Carolina, dove le autorità sanitarie hanno segnalato un aumento dei casi e hanno avviato campagne di sensibilizzazione per promuovere la vaccinazione.

Le dichiarazioni degli esperti

Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive del San Martino di Genova, ha commentato la situazione dicendo che “è come se gli Stati Uniti fossero tornati negli anni ‘70, dove l’unico modo per interrompere il contagio era la quarantena“. Ha sottolineato la gravità del morbillo, una malattia che può avere conseguenze devastanti per i bambini. Le sue parole evidenziano l’urgenza di affrontare la questione della vaccinazione e della prevenzione.

La crescente incidenza del morbillo negli Stati Uniti rappresenta una sfida significativa per le autorità sanitarie. È fondamentale che le comunità e le famiglie collaborino per proteggere i più vulnerabili e prevenire ulteriori focolai. La campagna di vaccinazione deve essere intensificata per garantire che i bambini siano adeguatamente protetti da questa malattia infettiva.

×