Il governo conservatore di Nea Dimokratia sta per affrontare una votazione cruciale all’interno del Parlamento ellenico riguardo a un disegno di legge che promette di trasformare il panorama lavorativo in Grecia. Questa riforma, secondo le dichiarazioni ufficiali, intende promuovere il “lavoro giusto e flessibile per tutti”. Tuttavia, i sindacati greci la definiscono una misura che legittima la “schiavitù retribuita”, scatenando forti polemiche.
Discussione sul provvedimento controverso
Il 12 marzo 2025, il Parlamento di Atene si prepara a discutere un provvedimento controverso che consente una giornata lavorativa fino a 13 ore, a determinate condizioni. Nonostante le proteste dei sindacati, che hanno organizzato due scioperi generali nel mese corrente, il partito di governo continua a sostenere la riforma. Gli ultimi cortei, caratterizzati da striscioni che denunciavano il ritorno ai diritti lavorativi del Medioevo, hanno avuto luogo ieri nelle principali città della Grecia. Il disegno di legge, redatto dalla ministra del Lavoro Niki Kerameos, prevede che i lavoratori del settore privato possano essere impiegati dallo stesso datore di lavoro per un massimo di 13 ore al giorno, per un totale di 37 giorni all’anno, e solo su base volontaria. In cambio, i lavoratori riceveranno un incremento del 40% sulla retribuzione per le ore straordinarie.
Preoccupazioni sui diritti dei lavoratori
Attualmente, una legge approvata dai conservatori due anni fa consente già l’impiego di 13 ore giornaliere, ma solo con due datori di lavoro diversi. La Confederazione generale dei lavoratori greci (GSEE) ha espresso preoccupazione per la salute e la sicurezza dei lavoratori, denunciando che questa riforma compromette l’equilibrio tra vita professionale e personale. Anche i partiti di opposizione hanno alzato la voce contro il disegno di legge. Nikos Androulakis, leader del partito socialista Pasok, ha accusato Nea Dimokratia di smantellare sistematicamente i diritti dei lavoratori. Sokratis Famellos, presidente di Syriza, ha sottolineato che la Grecia ha impiegati con stipendi inferiori alla media europea, costretti a lavorare più ore per arrivare a fine mese.
Statistiche sul lavoro in Grecia
Secondo Eurostat, i greci lavorano in media 39,8 ore a settimana, rispetto a una media europea di 36 ore. Molti cittadini si trovano a gestire più impieghi a causa di stipendi inadeguati, come denunciato dalla GSEE. La ministra Kerameos ha risposto alle accuse, affermando che esiste una domanda da parte di alcuni lavoratori per un aumento delle ore lavorative. Ha garantito che coloro che non desiderano effettuare straordinari saranno protetti e ha chiarito che la riforma non andrà a modificare l’orario di lavoro standard. Secondo la ministra, la nuova normativa interesserà mediamente solo tre giorni al mese, offrendo ai lavoratori la possibilità di guadagnare di più senza doversi spostare tra datori di lavoro.