Il sommergibile Titan, appartenente alla OceanGate, ha subito un’improvvisa implosione durante un viaggio verso il relitto del Titanic, un evento attribuibile a gravi carenze ingegneristiche e a ripetuti fallimenti nei test. Questa conclusione emerge da un rapporto del National Transportation Safety Board (NTSB) degli Stati Uniti, riportato dalla BBC.
Il viaggio del sommergibile
Nel mese di giugno del 2023, il Titan è scomparso nell’Atlantico settentrionale mentre tentava di raggiungere il famoso relitto. A bordo si trovavano cinque passeggeri, tra cui l’amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush, tutti tragicamente deceduti nell’incidente.
Le indagini e le pratiche di sicurezza
Un rapporto pubblicato lo scorso agosto dalla Guardia Costiera statunitense ha affermato che l’incidente era “prevenibile”, evidenziando le pratiche di sicurezza “gravemente imperfette” adottate da OceanGate. Le indagini hanno messo in luce l’insufficienza delle misure di sicurezza e la mancanza di una preparazione adeguata.
Il processo ingegneristico e i difetti
Il NTSB ha sottolineato che il processo ingegneristico alla base della progettazione del veicolo era “inadeguato”, il che ha portato a difetti che hanno compromesso il rispetto dei requisiti di resistenza e durata. Inoltre, è emerso che l’azienda non aveva effettuato test sufficienti sul Titan. Un aspetto preoccupante è che non era a conoscenza del fatto che il sommergibile fosse danneggiato e che avrebbe dovuto essere ritirato dal servizio prima del suo ultimo viaggio.
Implicazioni per la sicurezza futura
Le rivelazioni di questo rapporto pongono interrogativi significativi sulla sicurezza delle operazioni di esplorazione sottomarina e sulle misure necessarie per garantire la protezione dei passeggeri in future missioni.