La Procura della Repubblica di Tivoli ha avviato un’inchiesta sull’omicidio di Stefano Cena, un giostraio di 65 anni originario di Capena, comune situato a pochi chilometri da Roma. L’episodio violento si è verificato nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 2025, quando Cena è stato aggredito brutalmente e, dopo alcuni giorni di agonia, è deceduto a causa delle ferite riportate.
Indagini in corso sulla morte di Stefano cena
Tre giovani uomini, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Tivoli. Questi individui sono sospettati di essere coinvolti nell’aggressione fatale che ha portato alla morte del giostraio. Le autorità stanno collaborando con la Compagnia Carabinieri di Monterotondo e la Stazione di Capena per raccogliere prove e testimonianze che possano chiarire la dinamica dell’evento e il movente dietro l’azione criminale.
Il procuratore Andrea Calice ha comunicato che le indagini sono in fase avanzata e si stanno svolgendo approfondimenti per identificare eventuali complici nell’aggressione. La Procura ha anche disposto un’autopsia sul corpo di Cena per determinare con precisione le cause del decesso e le modalità dell’aggressione. Questo esame medico-legale sarà fondamentale per stabilire i dettagli della violenza subita dalla vittima e per corroborare le accuse nei confronti degli indagati.
Il contesto dell’aggressione
L’aggressione a Stefano Cena ha suscitato un forte impatto nella comunità di Capena e nei comuni limitrofi. La figura del giostraio, che per anni ha intrattenuto famiglie e bambini con le sue attrazioni, è stata colpita da un atto di violenza che ha lasciato la popolazione scossa. Molti residenti si sono espressi sulla gravità dell’accaduto, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza nelle strade e nei luoghi di lavoro.
Le autorità locali stanno cercando di rassicurare i cittadini, evidenziando che le indagini sono una priorità e che verranno adottate misure per prevenire ulteriori episodi di violenza. L’omicidio di Cena ha acceso un dibattito più ampio sulla sicurezza pubblica e sull’importanza di una maggiore vigilanza nelle aree dove operano i giostrai e altri lavoratori del settore.
Il caso è ancora in fase di sviluppo e la Procura di Tivoli continuerà a fornire aggiornamenti man mano che emergono nuove informazioni. La comunità attende con ansia di conoscere i risultati delle indagini e di vedere giustizia per Stefano Cena, un uomo che ha dedicato la sua vita a portare gioia e divertimento agli altri.