Generazione Z: per i giovani, gli errori rappresentano occasioni di crescita

Egidio Luigi

Ottobre 16, 2025

Nel contesto educativo del 2025, emerge un dato significativo: circa il 50% degli studenti italiani considera gli errori come un’opportunità di crescita. Questa percezione positiva nei confronti degli sbagli è il risultato di una ricerca condotta da Skuola.net in collaborazione con Tipp-Ex, che ha coinvolto 2.500 giovani tra le scuole superiori e le università. Tuttavia, il rapporto tra la Generazione Z e le istituzioni educative e familiari mostra ancora delle fratture, con una persistente pressione da performance, che colpisce in particolare le ragazze.

L’atteggiamento nei confronti dell’errore ha subito un’evoluzione rispetto al passato, quando in Italia l’errore era visto come un fallimento da evitare a tutti i costi. Questo modo di pensare ha limitato l’innovazione nel Paese, mentre altrove, come negli Stati Uniti, si è diffusa la cultura del “fail fast“, che ha contribuito al successo di molte startup. Oggi, il 42% degli studenti riconosce che sbagliare, sebbene possa essere frustrante, ha un valore positivo.

La percezione dell’errore tra gli studenti

La ricerca ha rivelato che il 32% degli intervistati considera l’errore “frustrante ma utile”, mentre un 10% lo vede come uno stimolo per migliorare. Solo il 22% degli studenti continua a percepirlo come un fallimento privo di aspetti positivi, e il 9% lo considera un’esperienza da evitare. Un ulteriore 26% ha un atteggiamento variabile, influenzato dal tipo di errore e dal contesto. Questa diversificazione nelle percezioni è importante, poiché mostra come i giovani stiano iniziando a rivalutare il significato dell’errore, anche se la maggior parte di loro si trova ad affrontare adulti che mantengono una visione tradizionale.

In effetti, la pressione psicologica che deriva dall’errore è palpabile: il 45% degli studenti ammette di sentirsi agitato quando commette un errore, e il 22% tende a demotivarsi. Quasi l’80% degli intervistati ha sperimentato ansia o disagio a causa di errori accademici. Le ragazze, in particolare, si sentono maggiormente sotto pressione, con l’82% di loro che avverte questa sensazione rispetto al 63% dei ragazzi.

Le sfide della generazione z

La Generazione Z si trova a dover affrontare un sistema educativo e una cultura familiare che non sempre supportano il loro approccio agli errori. Solo il 34% degli studenti sente di ricevere supporto dai propri insegnanti per migliorare dopo un errore, e il 29% gode del sostegno dei genitori in caso di insuccesso. Molti studenti, il 76%, desiderano che i loro successi vengano riconosciuti con la stessa attenzione riservata agli errori.

Questa situazione ha portato molti giovani a prendere l’iniziativa per cambiare la mentalità, iniziando dai banchi di scuola. Quando si trovano di fronte a un errore, molti studenti utilizzano strumenti che consentono loro di correggere il tiro, trasformando un errore in un’opportunità di apprendimento, mantenendo una visione positiva dell’esperienza.

Il ruolo degli adulti e l’evoluzione della mentalità

Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, sottolinea come le nuove generazioni siano più esposte all’ansia da prestazione, sia in ambito scolastico che sportivo e sui social. Tuttavia, la loro reazione è rivoluzionaria: anziché percepire l’errore come un stigma, lo considerano una lezione per ripartire. Giada Canestrelli, Marketing Manager di BIC Italia, aggiunge che l’obiettivo è aiutare i ragazzi a vivere l’errore con serenità, trasformandolo in un’opportunità di crescita. L’errore non deve essere visto come un fallimento, ma come una parte naturale del percorso di apprendimento.

La Generazione Z sta quindi tracciando un nuovo corso, cercando di superare le limitazioni imposte da una mentalità tradizionale, mentre le istituzioni educative e familiari sono chiamate a rinnovarsi per supportare questo cambiamento.

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