Deportazione degli ebrei a Roma: un invito a riflettere sull’odio

Marianna Perrone

Ottobre 16, 2025

Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha condiviso ricordi dolorosi legati alla deportazione degli ebrei durante una cerimonia commemorativa che si è tenuta il 16 ottobre 2025, in occasione dell’82esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma. Fadlun ha sottolineato l’importanza di non dimenticare il passato, ricordando come oltre mille ebrei furono strappati dalle loro case e portati via verso Auschwitz, dove trovarono la morte. Tra le vittime c’erano civili, famiglie, donne, bambini e anziani, un tragico promemoria di quanto possa arrivare lontano l’odio e l’intolleranza.

La necessità di vigilanza

Durante il suo intervento, Fadlun ha messo in evidenza la necessità di vigilare costantemente. Ha richiamato l’attenzione sull’impegno della comunità ebraica durato ottant’anni per mantenere viva la memoria attraverso iniziative come la Giornata della Memoria e i viaggi ad Auschwitz. Tuttavia, ha espresso il suo dispiacere per il fatto che, a seguito degli eventi recenti, in particolare l’attacco terroristico in Israele, il lavoro svolto non ha portato ai risultati sperati. Ha denunciato il riemergere di un antisemitismo violento e virulento, che si manifesta quotidianamente e che colpisce direttamente la comunità.

Riflessioni su episodi recenti

Fadlun ha anche fatto riferimento a un episodio recente avvenuto a Udine, dove si è tentato di negare a Israele il diritto di partecipare a un evento sportivo. Questo, secondo lui, rappresenta un chiaro segnale di antisemitismo. Ha esortato a riflettere su queste situazioni e a trovare nuovi strumenti informativi per affrontare l’ignoranza e l’odio. È fondamentale, ha affermato, insegnare alle persone a riconoscere la verità e a comprendere le implicazioni delle proprie azioni e parole. La cerimonia ha dunque rappresentato non solo un momento di commemorazione, ma anche un appello alla coscienza collettiva per combattere ogni forma di intolleranza.

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