Blindati che percorrono le strade di Antananarivo, il palazzo presidenziale circondato, e la voce autoritaria di un colonnello che proclama: “Abbiamo preso il potere”. Il Madagascar ha vissuto un altro drammatico cambio di regime. Il 15 marzo 2025, l’unità d’elite dell’esercito, conosciuta come Capsat, ha annunciato di aver assunto il controllo del Paese dopo che l’assemblea nazionale ha destituito il presidente Andry Rajoelina. Quest’ultimo è stato accusato di aver abbandonato il territorio nazionale nei giorni precedenti. Questo evento segna la conclusione di settimane di tensioni e manifestazioni, iniziate dai giovani del Paese, esasperati da continui blackout, dalla scarsità d’acqua e dall’aumento dei prezzi.
Le manifestazioni e la crisi sociale
Le proteste, partite da Antananarivo, si sono rapidamente diffuse nelle città di provincia, guadagnando slancio giorno dopo giorno. I giovani, stanchi della situazione insostenibile, hanno preso parte a manifestazioni sempre più numerose, che hanno messo in luce un governo ormai isolato e incapace di rispondere alle esigenze della popolazione. La crisi economica ha colpito duramente il Madagascar, dove circa l’80% della popolazione vive in condizioni di povertà . La mancanza di servizi essenziali come l’elettricità e l’acqua potabile ha contribuito a creare un clima di sfiducia nei confronti delle autorità .
Quando i soldati hanno deciso di schierarsi a favore dei manifestanti, la situazione è precipitata. La scelta dell’esercito di intervenire a sostegno delle richieste popolari ha segnato un punto di non ritorno, spingendo il governo verso la sua caduta. La reazione della popolazione è stata immediata, con migliaia di persone che hanno occupato le strade per chiedere un cambiamento radicale. Le richieste dei manifestanti si sono concentrate sulla necessità di un governo che risponda alle reali esigenze dei cittadini e che affronti le gravi problematiche socio-economiche.
Le conseguenze politiche e sociali
L’instabilità politica che ha colpito il Madagascar ha sollevato interrogativi sul futuro del Paese. Con il governo di Andry Rajoelina destituito, la situazione rimane incerta. Le forze armate, ora al potere, dovranno affrontare la sfida di governare un Paese in crisi, dove le aspettative della popolazione sono elevate e la pazienza è esaurita. La nuova leadership dovrà dimostrare di essere in grado di fornire risposte concrete alle problematiche quotidiane, come l’accesso all’acqua potabile, l’elettricità e la stabilità dei prezzi.
La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi in Madagascar. Gli eventi recenti hanno attirato l’attenzione su un Paese che, nonostante le sue risorse naturali, ha faticato a garantire un futuro dignitoso ai suoi cittadini. Le organizzazioni umanitarie e i governi stranieri potrebbero essere chiamati a intervenire per sostenere la popolazione in un momento di crisi. La speranza è che, attraverso un nuovo governo, il Madagascar possa intraprendere un percorso di stabilizzazione e sviluppo, capace di risollevare le sorti di una nazione che merita un futuro migliore.