Trump conferma: “Ricostruirò Gaza, ma ho dubbi sul piano dei due Stati”

Egidio Luigi

Ottobre 14, 2025

Donald Trump ha espresso la sua intenzione di concentrarsi sulla ricostruzione di Gaza, evitando di prendere una posizione definitiva riguardo alla questione della soluzione dei due Stati. Durante il volo di ritorno verso gli Stati Uniti da Sharm el-Sheikh, il presidente americano ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One: “Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati. Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo. Non ho ancora rilasciato dichiarazioni in merito”, come riportato dal Guardian.

La dichiarazione di Sharm el-Sheikh

Il 24 marzo 2025, durante il vertice in Egitto, è stata firmata una dichiarazione che sottolinea l’intenzione di perseguire una “visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione”. Questo documento accoglie con favore i progressi verso l’istituzione di accordi di pace duraturi nella Striscia di Gaza. Tuttavia, come evidenziato dal Guardian, la dichiarazione risulta “estremamente vaga” riguardo ai passi concreti da intraprendere per raggiungere una pace sostenibile tra Israele e i suoi vicini, compresi i palestinesi. Non viene menzionata alcuna soluzione specifica, né quella a uno Stato né quella a due Stati.

Le parole di Abdel Fattah al-sisi

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice con Trump, ha affermato che l’accordo di Gaza “chiude un capitolo doloroso della storia umana”. Al-Sisi ha espresso la sua fiducia che questo accordo possa preparare il terreno per una soluzione a due Stati, un tema di lunga data nei negoziati di pace in Medio Oriente. Tuttavia, la mancanza di dettagli specifici nella dichiarazione firmata lascia aperte molte domande riguardo ai prossimi passi e alle reali intenzioni delle parti coinvolte.

La situazione in Gaza rimane complessa e delicata, con molteplici attori e interessi in gioco. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, sperando in una risoluzione che possa portare stabilità e pace nella regione. La posizione di Trump, che sembra orientata verso una ricostruzione immediata piuttosto che verso una soluzione politica definitiva, potrebbe influenzare il futuro degli sforzi diplomatici nella zona.

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