Scarto e arte: la mostra di Soal al Maxxi esplora nuove dimensioni creative

Marianna Perrone

Ottobre 14, 2025

Un viaggio attraverso forme, materiali e percezioni si svolgerà al Corner Maxxi di Roma, dove dal 19 ottobre al 27 novembre 2025 sarà presentata una mostra dell’artista sudafricano Chris Soal. Questa esposizione, intitolata Spillovers: Notes on a Phenomenological Ecology, rappresenta un’importante occasione per scoprire le opere site-specific di uno dei più influenti artisti contemporanei, che unisce scultura, biologia ed ecologia in un dialogo innovativo.

Materiali e trasformazione

Chris Soal utilizza materiali quotidiani come stuzzicadenti, tappi di bottiglia di birra, cemento e carta vetrata per creare organismi visivi che superano la loro funzione originale. Questi elementi si trasformano in opere d’arte che evocano proliferazioni cellulari, stratificazioni geologiche e nuove architetture del vivente. Ogni creazione di Soal nasce da un processo di accumulazione e stratificazione, dove la materia si evolve in entità inattese. La sua ricerca artistica non si limita al riuso, ma esplora la trasformazione biologica e l’interconnessione dei sistemi, invitando a una riflessione sull’ecologia e sulla vita stessa.

Curatela e collaborazione

La mostra è curata da Cesare Biasini Selvaggi e prodotta dalla Fondazione D’ARC, in collaborazione con la Piero Atchugarry Gallery di Miami e Pueblo Garzón e la Montoro12 Gallery di Bruxelles e Roma. Attraverso il concetto di spillover, che indica il fenomeno della “tracimazione”, i materiali utilizzati da Soal oltrepassano la loro funzione iniziale, trasformandosi in nuove entità artistiche. Questa idea si applica anche alla percezione, che è chiamata a superare categorie e confini, e all’immaginario, che si sposta dall’inorganico al biologico, evocando forme in continua evoluzione.

Un ecosistema in miniatura

L’arte di Chris Soal costruisce un vero e proprio ecosistema in miniatura, un laboratorio in cui il rigore formale si sposa con l’immaginazione poetica. La materia inerte diventa organismo, e la scultura si espande in uno spazio di infinite possibilità. Il livello materiale si intreccia con quello biologico ed ecologico, generando una fenomenologia del riuso che sfida le convenzioni del consumo. Questa riflessione invita a considerare la ciclicità vita-morte-rinascita, ponendo l’accento su un approccio sostenibile e consapevole nei confronti della materia e della vita stessa.

×