Miriam Adelson: la miliardaria americana menzionata da Trump per la pace a Gaza

Marianna Perrone

Ottobre 14, 2025

Dietro l’importante accordo di pace per Gaza, che ha portato alla liberazione di tutti gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas, emerge il ruolo significativo di una miliardaria di origine israelo-americana. Si tratta di Miriam Adelson, ottantenne e vedova del noto magnate dei casinò Sheldon Adelson, che ha sostenuto Donald Trump in tutte le sue campagne presidenziali. Durante un recente discorso alla Knesset, il presidente statunitense ha menzionato il nome di Adelson, invitandola a ricevere una standing ovation da parte dei membri del Parlamento israeliano. Questo gesto ha suscitato curiosità e domande sul suo coinvolgimento.

Con il suo caratteristico look da popstar, Miriam Adelson ha attirato l’attenzione durante il discorso di Trump, dove ha ascoltato attentamente e applaudito in silenzio fino al momento della celebrazione pubblica. La sua presenza e il riconoscimento ricevuto hanno sollevato interrogativi sul perché di tanto clamore.

Cosa ha detto Trump su Miriam Adelson alla Knesset in Israele

Durante il suo intervento, Trump ha fatto riferimento a Miriam Adelson, dicendo: “Guardatela là, se ne sta seduta tranquilla e innocente. Ma ha sessanta miliardi in banca”. Ha poi proseguito con un aneddoto divertente riguardo a un dialogo avuto con lei, mettendo in evidenza la sua importanza e il suo legame con Israele. La battuta ha strappato risate tra i presenti, ma ha anche messo in luce il potere economico e l’influenza di Adelson.

Origini israeliane e mega donazioni a Trump, chi è Miriam Adelson

Miriam Adelson, che ha compiuto ottant’anni il 10 ottobre 2024, ha avuto un ruolo fondamentale nel sostenere Trump, contribuendo con oltre 100 milioni di dollari alla sua campagna elettorale attraverso la Super PAC “Preserve America”. Con un patrimonio stimato tra i 35 e i 40 miliardi di dollari, è una figura di spicco nel panorama politico e finanziario. Nata a Tel Aviv nel 1945, è cresciuta a Haifa e ha sposato Sheldon Adelson nel 1991. Dopo la sua morte, Miriam ha preso il controllo della Las Vegas Sands, un impero del gioco d’azzardo. È anche editrice di Israel Hayom, un importante quotidiano israeliano.

Il sostegno a Donald Trump

Da circa 15 anni, Miriam Adelson è una delle maggiori donatrici del Partito Repubblicano e ha sostenuto Trump in modo significativo. Ha contribuito finanziariamente a diverse campagne, diventando la terza donatrice più importante per le elezioni del 2024. Nel 2018, Trump le ha conferito la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. La sua influenza si estende anche alle politiche filo-israeliane, con Trump che ha spesso menzionato i suoi incontri con gli Adelson alla Casa Bianca.

Il ruolo di Miriam Adelson nella pace di Gaza

Miriam Adelson ha avuto un ruolo chiave come intermediaria tra le famiglie degli ostaggi israeliani e Trump, aiutando a portare le loro istanze all’attenzione del presidente. Molti familiari hanno riferito di aver mantenuto un dialogo costante con lei. Il suo impegno è stato fondamentale per spingere il rilascio degli ostaggi al centro delle priorità americane, rendendo il tema cruciale nel piano di pace per il Medioriente.

I punti più oscuri dell’impegno pro-Israele di Miriam Adelson

Tuttavia, il sostegno di Miriam Adelson alla causa israeliana non è privo di controversie. Ha lavorato per convincere la Casa Bianca a riconoscere l’annessione della Cisgiordania e ha sostenuto il trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Inoltre, ha espresso opinioni forti contro le manifestazioni pro-Palestina negli Stati Uniti, etichettando le proteste come “raccapriccianti”.

Il cambio di rotta dopo il 7 ottobre 2023

Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, la posizione di Miriam Adelson si è irrigidita. Ha scritto articoli in cui respingeva le critiche allo Stato ebraico e definiva i sostenitori di Hamas come nemici. Il suo sostegno a Trump ha rafforzato i legami con la Casa Bianca, utilizzati per influenzare le trattative per il rilascio degli ostaggi.

I legami con Netanyahu e quel “tradimento” che cambiò tutto

Per anni, Miriam Adelson è stata vista come una sostenitrice di Netanyahu, ma la sua percezione è cambiata dopo che il premier è stato coinvolto in uno scandalo di corruzione. Considerato un tradimento, questo evento ha alterato la sua immagine, trasformandola in una figura più riservata e potente, impegnata nella liberazione degli ostaggi e nella risoluzione della crisi in Israele. La sua azione ha contribuito a creare una nuova narrativa attorno alla sua figura, evidenziando il suo ruolo nel panorama politico israeliano.

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