Il 22 marzo 2025 rappresenta una data cruciale per il governo di SĂ©bastien Lecornu, insediatosi solo pochi giorni fa, domenica 18 marzo. Oggi, alle 15, il premier si presenterĂ davanti all’AssemblĂ©e Nationale per un discorso di politica generale atteso con grande interesse, in particolare per quanto riguarda la questione della riforma delle pensioni.
Contesto politico attuale
Il contesto politico è teso, con il Partito Socialista e gli ecologisti che si oppongono alla riforma proposta, la quale prevede un aumento graduale dell’etĂ pensionabile da 62 a 64 anni. Questi partiti hanno chiesto una “sospensione completa e immediata” della riforma per evitare di unirsi ai voti di sfiducia provenienti dalle forze di estrema destra, come quelle di Marine Le Pen, e della sinistra radicale di Jean-Luc MĂ©lenchon. Se il governo non accoglierĂ queste richieste, si prevede che possa cadere giĂ nei prossimi giorni, in seguito al primo voto sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione unita.
Riforma delle pensioni e presidenza di Macron
La riforma delle pensioni è considerata uno degli elementi distintivi della presidenza di Emmanuel Macron, e finora è stata vista come un tema intoccabile dal presidente. Tuttavia, ci sono state voci di apertura da parte di Lecornu, soprattutto dopo il suo richiamo al governo per un secondo tentativo di formare un esecutivo. La necessità di evitare un nuovo scioglimento del Parlamento e il rischio di elezioni anticipate sono fattori che potrebbero influenzare le decisioni del governo.
Consiglio dei Ministri e approvazione dei testi
Prima del discorso di Lecornu, si svolgerĂ il primo Consiglio dei Ministri, presieduto da Macron, che rientra dal “vertice della pace” tenutosi in Egitto per discutere della situazione a Gaza. Durante questo incontro, si prevede l’approvazione di due testi fondamentali: la manovra finanziaria per il 2026, che prevede tagli rispetto ai 44 miliardi richiesti dall’ex premier François Bayrou, e il bilancio della SĂ©curitĂ© Sociale per il 2026. Questi documenti saranno successivamente presentati al Parlamento, il quale dovrĂ esprimere il proprio consenso prima della scadenza del 31 dicembre 2025.