Araghchi: l’Iran non avrà rapporti con coloro che lo minacciano

Marianna Perrone

Ottobre 13, 2025

Il 13 ottobre 2025, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha ufficialmente comunicato la decisione dell’Iran di non partecipare al vertice di Sharm el-Sheikh, dedicato alla pace nella Striscia di Gaza. Durante un’intervista, Araghchi ha sottolineato l’importanza dell’impegno diplomatico, ma ha anche evidenziato le difficoltà nel dialogare con le autorità americane, a causa delle tensioni storiche tra i due paesi. L’ultimo conflitto, che ha visto il coinvolgimento diretto dell’Iran nella guerra Iran-Israele di giugno, ha aggravato ulteriormente la situazione.

Le ragioni della scelta iraniana

Abbas Araghchi ha chiarito che né lui né il presidente Masoud Pezeshkian possono interagire con le controparti americane, poiché gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran e continuano a minacciarlo con sanzioni. Questa posizione riflette un clima di sfiducia profonda che permea le relazioni tra l’Iran e gli Stati Uniti, complicando ulteriormente le dinamiche diplomatiche in Medio Oriente. In un post pubblicato su X, Araghchi ha espresso il sostegno dell’Iran a qualsiasi iniziativa che possa porre fine al “genocidio israeliano a Gaza“, sottolineando la necessità di garantire l’espulsione delle forze di occupazione e di difendere il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione.

La decisione di non partecipare al vertice di Sharm el-Sheikh è rappresentativa di una strategia più ampia adottata dall’Iran, che mira a mantenere una posizione di forza e a consolidare il proprio ruolo nella regione. La scelta di non interagire con gli Stati Uniti, considerati un avversario chiave, è stata accolta con approvazione da parte di alcuni settori della politica iraniana, che vedono in questo atteggiamento una forma di resistenza contro le pressioni esterne.

Le implicazioni per la regione

La mancata partecipazione dell’Iran al vertice di Sharm el-Sheikh potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente. La Striscia di Gaza è attualmente al centro di un conflitto che coinvolge diverse fazioni e attori regionali. La posizione dell’Iran, che storicamente ha sostenuto i gruppi palestinesi, potrebbe influenzare le strategie di altri paesi della regione e le loro relazioni con gli Stati Uniti e Israele.

Inoltre, l’assenza dell’Iran dal vertice potrebbe limitare le opportunità di dialogo e di cooperazione tra le nazioni coinvolte nel processo di pace. Senza la partecipazione di Teheran, le discussioni potrebbero risultare meno rappresentative delle istanze palestinesi e delle preoccupazioni legate alla sicurezza della regione. Le tensioni tra Iran e Stati Uniti, insieme alla crisi umanitaria a Gaza, rendono la situazione ancora più complessa, richiedendo un approccio diplomatico che tenga conto delle diverse prospettive e interessi in gioco.

La posizione dell’Iran, espressa attraverso le parole di Araghchi, non è quindi solo una questione di politica interna, ma riflette anche un contesto regionale in continua evoluzione, in cui le scelte diplomatiche possono avere conseguenze durature per la stabilità e la pace nella regione.

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