Ipotesi di visita di Trump al Muro del Pianto per un momento di preghiera

Egidio Luigi

Ottobre 12, 2025

Domani, 10 gennaio 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si appresta a intraprendere una visita di quattro ore a Gerusalemme, con particolare attenzione al suo attesissimo discorso presso la Knesset. In queste ore, la capitale israeliana è al centro di discussioni riguardanti la possibilità che il presidente americano possa inserire nel suo programma ufficiale qualche evento non previsto. Due ipotesi principali sono emerse: la prima prevede una visita a uno degli ostaggi recentemente liberati, attualmente ricoverati in ospedale; la seconda, un’ulteriore visita al Muro del Pianto, il sito più sacro del giudaismo, che rappresenta ciò che rimane dell’antico Tempio distrutto dai romani. Trump aveva già visitato il Muro del Pianto nel 2017 durante il suo primo mandato.

Il gesto simbolico di ivanka trump

Nella giornata di ieri, 9 gennaio, Ivanka Trump, il marito Jared Kushner e il mediatore Steve Witkoff si sono recati in preghiera davanti al Muro. Un gesto simbolico che potrebbe rafforzare ulteriormente l’immagine di Trump in un contesto storico delicato. Accostarsi al Muro del Pianto, con il capo chino e la mano appoggiata sulla parete, rappresenterebbe un forte messaggio visivo per suggellare l’importanza della visita.

La leadership di abu mazen

A Gerusalemme, si discute anche di Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, la cui leadership è considerata debole da molti analisti. Tuttavia, Abu Mazen è uno dei pochi leader palestinesi in grado di offrire una leadership presentabile. Il 21 luglio scorso, il presidente palestinese aveva avuto un colloquio telefonico con Papa Leone, durante il quale entrambi avevano fatto appello per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. L’Autorità Nazionale Palestinese sta attualmente lavorando per organizzare un incontro diretto tra Abu Mazen e il Papa.

Questioni di leadership a gaza

Dopo i recenti sviluppi diplomatici, è emersa la questione della leadership a Gaza, soprattutto ora che Trump ha ottenuto il sostegno dei paesi arabi della regione per le sue iniziative. La comunità cristiana locale sta cercando di rilanciare la figura di Abu Mazen come un leader credibile, per garantire che i cittadini di Gaza non perdano completamente la loro rappresentanza.

Il ruolo dell’anp nei negoziati

Il Jerusalem Post ha riportato notizie secondo cui membri ufficiali dell’Autorità Nazionale Palestinese hanno ricevuto garanzie da parte di attori coinvolti nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza, riguardo a un ruolo significativo dell’ANP nel governo della Striscia. I funzionari hanno comunicato che l’Autorità Nazionale Palestinese avrà un ruolo centrale nella selezione del comitato tecnocratico che gestirà Gaza e contribuirà alla gestione del valico di Rafah dopo la sua riapertura. Tuttavia, la creazione di un governo palestinese a Gaza che includa l’ANP richiederà che non sia affiliato a Hamas e dovrà ricevere il sostegno della comunità internazionale.

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