La situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più complessa, con il ritorno visibile dei miliziani di Hamas nelle strade delle principali città . Secondo fonti attendibili, si stima che siano circa 7.000 i membri del gruppo che, senza uniformi ma armati, hanno ripreso possesso del territorio. Questo movimento appare principalmente come una dimostrazione di forza e controllo, in particolare dopo il ritiro delle truppe israeliane. L’obiettivo dichiarato è quello di “ripulire” Gaza dai presunti collaboratori e traditori, con il risultato di intensificare le vendette e i conflitti con clan locali che si oppongono al dominio di Hamas, al potere dal 2007.
La situazione attuale a Gaza
La presenza di Hamas nelle strade non è solo un fatto simbolico, ma rappresenta anche il tentativo di riaffermare il controllo su una popolazione già provata da anni di conflitti. Le tensioni tra le varie fazioni locali e i miliziani di Hamas si intensificano, con scontri già in corso. Il gruppo terroristico, che gestisce anche gli aiuti umanitari, sta affrontando una crescente opposizione interna, mentre cerca di mantenere la sua egemonia.
Le autorità israeliane hanno recentemente ritirato le loro truppe dalla regione, lasciando un vuoto di potere che Hamas si affretta a riempire. Tuttavia, la strategia del gruppo potrebbe rivelarsi più complicata del previsto, poiché i clan locali iniziano a resistere all’autorità di Hamas. Questi scontri interni potrebbero avere ripercussioni significative sulla stabilità della regione, già segnata da un lungo conflitto.
Le divisioni interne di Hamas
In vista della cerimonia di firma degli accordi di pace prevista per lunedì 13 ottobre a Sharm el-Sheikh, in Egitto, la divisione interna di Hamas si fa evidente. L’ala politica del gruppo ha accettato di firmare un’intesa sotto la pressione di paesi come Qatar, Egitto e Turchia. Tuttavia, i comandanti militari a Gaza si mostrano riluttanti a cedere, alzando la posta e rifiutando di considerare il disarmo o l’esilio dei loro leader.
Questa situazione di stallo mette in discussione la possibilità di un progresso significativo nei negoziati di pace. Hamas continua a ribadire la sua posizione di non concedere alcun tipo di disarmo, il che rende il passaggio alla fase successiva degli accordi di pace particolarmente difficile. Le tensioni interne e la crescente opposizione da parte di clan locali potrebbero complicare ulteriormente il panorama politico nella Striscia di Gaza.
Con il futuro della regione che appare sempre più incerto, la comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi, consapevole che ogni decisione presa da Hamas avrà ripercussioni non solo per la Striscia di Gaza, ma per l’intero Medio Oriente.