In un tragico episodio avvenuto a El-Fasher, nel Darfur, almeno 60 civili hanno perso la vita a causa di un attacco aereo condotto da droni. Questo attacco, secondo quanto riportato da un’organizzazione non governativa locale, è stato effettuato dai paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (Rsf), che da due anni e mezzo sono in conflitto con l’esercito regolare sudanese, il quale mantiene ancora il controllo sulla città .
Il contesto dell’attacco a El-fasher
Il 25 marzo 2025, i comitati di resistenza di El-Fasher hanno denunciato che le Rsf hanno eseguito due attacchi con droni e hanno sparato otto colpi di artiglieria contro il campo per sfollati di Dar al-Arqam, situato all’interno di un’università locale. Inizialmente, il bilancio delle vittime era stato stimato in 30, ma le autorità locali hanno successivamente aggiornato il numero, affermando che molte persone sono rimaste intrappolate nei rifugi sotterranei, aumentando così il numero dei morti.
Il comunicato diffuso dai comitati di resistenza ha sottolineato la brutalità dell’attacco, evidenziando che “bambini, donne e anziani sono stati uccisi a sangue freddo e molti sono rimasti completamente ustionati”. Inoltre, è stato espresso un forte disappunto nei confronti della comunità internazionale, accusata di mantenere un silenzio assordante di fronte a tali atrocità .
La situazione attuale nel darfur
El-Fasher rappresenta l’ultima grande città della vasta regione del Darfur che non è ancora completamente sotto il controllo delle Rsf. La guerra sanguinosa contro l’esercito sudanese è iniziata nell’aprile 2023 e ha portato a un deterioramento significativo della situazione umanitaria. Negli ultimi mesi, i paramilitari hanno intensificato le loro operazioni, conquistando diverse aree della città e aggravando la crisi per i civili.
La popolazione di El-Fasher, già provata da anni di conflitto, si trova ora a vivere in una condizione di crescente paura e insicurezza. Le violenze hanno costretto migliaia di persone a fuggire dalle loro case, aumentando il numero degli sfollati interni. La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di aiuti umanitari, con molte organizzazioni che faticano a operare in un contesto così instabile.
Le notizie sugli attacchi aerei e sulle violenze perpetrate dalle Rsf continuano a suscitare preoccupazione tra la popolazione e tra le organizzazioni internazionali, che chiedono un intervento urgente per proteggere i civili e ripristinare la sicurezza nella regione.